Tar Calabria, inaugurato l’anno giudiziario: il nodo delle interdittive antimafia
Si è svolta stamane la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 del TAR Calabria. Molte autorità hanno partecipato alla consueta cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del TAR Calabria. Il Presidente del Tribunale Amministrativo, Vincenzo Salamone, ha introdotto la relazione annuale del TAR Calabria, ricordando come la giustizia amministrativa, pur essendo recentemente balzata alle cronache per il
Si è svolta stamane la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 del TAR Calabria. Molte autorità hanno partecipato alla consueta cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del TAR Calabria.
Il Presidente del Tribunale Amministrativo, Vincenzo Salamone, ha introdotto la relazione annuale del TAR Calabria, ricordando come la giustizia amministrativa, pur essendo recentemente balzata alle cronache per il caso Bellomo, sia il vero e unico baluardo per non lasciare nudo il cittadino di fronte al potere.
Il Presidente Salamone ha ricordato come il Tribunale Amministrativo Regionale di Catanzaro sia uno dei più performanti in Italia, avendo drasticamente diminuito i ricorsi pendenti negli ultimi 3 anni.
La cerimonia si è svolta alla presenza dei Prefetti delle quattro province ricadenti nel circondario giudiziario di Catanzaro, del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, del Procuratore Capo di Cosenza Mario Spagnuolo e del Procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri, degli Avvocati dello Stato e del libero Foro , nonché di numerosissimi rappresentanti delle Forze dell’Ordine.
Gli argomenti particolarmente caldi trattati dal TAR calabrese hanno riguardato le interdittive antimafia e la sanità, su quest’ultimo punto Salamone ha punzecchiato il governatore Oliverio, spiegando che il commissariamento statale della sanità calabrese crea molti equivoci e spesso si crea confusione sul soggetto che deve assumere determinate decisioni, con incidenza negativa sui costi e sulla qualità della sanità calabrese.
Per quanto riguarda le interdittive antimafia si è registrata un’attività istruttoria non sempre adeguata, colpendo spesso, con un provvedimento così afflittivo, soggetti del tutto estranei a rapporti con la criminalità organizzata. Per tale ragione il TAR calabrese ha deciso di trattare celermente i giudizi riguardanti questa delicata materia.
Sul punto è intervenuto anche il Procuratore Gratteri, il quale ha affermato che a seguito delle attività investigative aumenteranno le interdittive antimafia e lo scioglimento dei comuni, con conseguente aumento del contenzioso dinanzi al giudice amministrativo.
A tale affermazione ha replicato l’Avvocato Oreste Morcavallo, in rappresentanza della società italiana avvocati amministrativisti, il quale ha auspicato che le amministrazioni, prima di emettere le interdittive antimafia, consentano alle imprese di dialogare con le Prefetture e le Questure, onde evitare di colpire ingiustamente onesti imprenditori.
Oltre all’Avvocato Morcavallo erano numerosi i rappresentanti del foro di Cosenza, tra gli altri il decano Avvocato Giuseppe Carratelli ed il consigliere dell’Ordine degli Avvocati Giovanni Spataro.
La cerimonia si è chiusa con alcune statistiche, dai 10624 ricorsi pendenti del 2015 si è passati a 4321 del 2017. Inoltre sono diminuiti i ricorsi depositati al TAR, anche in virtù del costo maggiore del contributo unificato rispetto ai giudizi civili.
Ci si augura che il TAR Calabrese, oltre a garantire una grande quantità di provvedimenti per definire i ricorsi pendenti, possa garantire anche la qualità, che è l’aspetto che interessa maggiormente i cittadini.
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