Braglia: «Non ci mandano mai arbitri bravi. Mungo ha sbagliato, ma per una bestemmia…»
Il tecnico del Cosenza Braglia in vista della trasferta di Bisceglie sottolinea: «Per adesso non cambiamo, ma mi aspetto che la squadra dimostri il proprio valore. Aspettiamo i gol di Perez, arriveranno…». Bisceglie è una tappa importante nel campionato del Cosenza che non vince orami da cinque partite in campionato più quella di Coppa Italia:
Il tecnico del Cosenza Braglia in vista della trasferta di Bisceglie sottolinea: «Per adesso non cambiamo, ma mi aspetto che la squadra dimostri il proprio valore. Aspettiamo i gol di Perez, arriveranno…».
Bisceglie è una tappa importante nel campionato del Cosenza che non vince orami da cinque partite in campionato più quella di Coppa Italia: troppe per chi si era illuso di poter risalire la classifica dopo un grande filotto di risultati utili consecutivi. «Abbiamo totalizzato quattro pareggi e due sconfitte, è vero – dice Braglia in conferenza stampa – A Caserta però abbiamo giocato male, mentre a Viterbo si è giocato bene. E’ il momento che questa squadra dia una risposta e dimostri quanto valga, io sono abbastanza tranquillo. Il nostro modo di giocare è quello e non lo cambiamo».
In attacco si fa fatica a buttarla dentro, tanto che Perez è ancora a secco: per adesso non un bel biglietto da visita per il calciatore più pagato dell’era-Guarascio. «C’è stato un periodo in cui facevamo gol più facilmente, ma non è cambiato niente – sottolinea Braglia – Probabilmente stiamo concedendo del tempo a Perez che proveniva da quasi sei mesi di inattività agonistica dove si è allenato e basta. Deve capire la catogorie e un sacco di altre cose: lo abbiamo voluto fortemente e non lo lasciamo certo da solo. I compagni, inoltre, saltavano di più l’uomo e prendevano punzioni. Ora facciamo fatica a prenderne anche solo una. Se dovessero ripetersi alcune situazioni, cambieremo. Aspettiamo però la gara di domani e valuteremo, non viviamo di ricordi: possiamo giocare con tre a davanti o con il 4-2-3-1. Il problema non è il singolo giocatore, ma la squadra che non mette in condizioni le punte di fare gol. Stiamo cercando di abituare i ragazzi anche al 3-4-3 e a Viterbo avevamo iniziato così».
Braglia non vede di buon occhio il tour de force iniziato martedì nel Lazio. «E’ uno sballottamento perché ci sono anche i viaggi da mettere in conto: non è una cosa semplice recuperare dopo le partite. Non siamo robot, ma in questo momento vanno stretti i denti e vanno date risposte. Ripeto che io credo in questo gruppo e sono convinto che ci toglieremo grandi soddisfazioni»
La partita di Viterbo ha lasciato strascichi. «Mungo ha sbagliato e lo sa: non si lascia la squadra in dieci dopo così pochi minuti – aggiunge Braglia – Gliel’ho detto io, gliel’hanno detto il direttore e la società. Però va detto che non siamo in chiesa, siamo in un campo di calcio e non si può mandare fuori un calciatore per una bestemmia, se è solo quella. Io quella ho sentito, non so se gli ha detto dell’altro perché l’arbitro da 15 metri si è girato ed ha estratto il rosso imbufalito. Vuol dire che lo ha fatto arrabbiare».
Braglia, infine, parla nuovamente contro gli arbitri. «A me di Camilli non importa niente, non lo valuto per nulla – taglia corto il tecnico del Cosenza – A me ha dato fastidio solo ed esclusivamente essere preso in giro da un arbitro che ha diretto a senso unico. Da noi non è mai venuto un direttore di gara bravo, io preferisco perdere con una giacca nera giusta nel suo giudizio. Nel calcio non paga stare zitti».