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La crisi tra Berlusconi e Salvini mette a rischio il centrodestra calabrese

In attesa di capire come finirà la maratona parlamentare che eleggerà il presidente della Camera e quello del Senato, la notizia del giorno è ovviamente la rottura (forse non definitiva) tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Dopo le ore 18 di ieri, il colpo di scena che deflagra la coalizione di centrodestra.  Com’è noto, la

La crisi tra Berlusconi e Salvini mette a rischio il centrodestra calabrese

In attesa di capire come finirà la maratona parlamentare che eleggerà il presidente della Camera e quello del Senato, la notizia del giorno è ovviamente la rottura (forse non definitiva) tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Dopo le ore 18 di ieri, il colpo di scena che deflagra la coalizione di centrodestra. 

Com’è noto, la partita si gioca al Senato dove l’ex Cavaliere proponeva la candidatura di Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato e condannato in via definitiva per peculato. Ed è qui che è nato lo scontro con i Cinque Stelle, che non volevano appoggiare un nome coinvolto in questioni giudiziarie.

Salvini, dopo aver votato, convoca i giornalisti nella Sala stampa del Senato e annuncia di aver scritto il nome di Anna Maria Bernini, vice capogruppo di Forza Italia al Senato, che prima ritwitta alcuni post su Twitter che “festeggiano” la candidatura di Lega e M5S, per poi cancellare tutto come mostrerà il programma “Propaganda Live” su La7. I giochi, però, ancora non sono chiusi, nonostante Berlusconi abbia sancito la fine dell’alleanza con la Lega.

Comunque vada a finire, la crisi nel centrodestra non potrà che avere ripercussioni anche in altre regioni, dove gli equilibri erano già precari. Tipo in Calabria, dove in Forza Italia ci sono tanti malumori nei confronti dei vertici regionali: Jole Santelli e Roberto Occhiuto. E i “mal di pancia” arrivano dal fronte reggino dello schieramento tricolore, forte dei risultati ottenuti nelle ultime Politiche. Ancora più aspro lo scontro tra Forza Italia e Fratelli d’Italia dopo il caso di Maria Tripodi. C’è chi dice che Wanda Ferro e Fausto Orsomarso non abbiano gradito alcuni comunicati apparsi nei giorni scorsi.

A Reggio Calabria, però, la questione è molto più complessa. Da un lato c’è una parte di Forza Italia che incalza Berlusconi per prendersi il partito e avviare una nuova stagione politica in vista delle Regionali, mentre dall’altra parte del centrodestra incombe di nuovo la figura di Peppe Scopelliti che, come sanno anche le pietre, ha appoggiato la lista di Salvini con uomini e donne a lui vicini.

Quindi, Forza Italia è divisa in due. Senza tener conto delle influenze che intendono avere quelli del gruppo guidato dall’ex senatore Antonio Gentile che sicuramente vorrà partecipare al tavolo delle trattative. Non è utopia, dunque, prefigurare una campagna elettorale per le Regionali calabresi densa di tensione e retroscena.

Ad oggi, sappiamo che il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha avanzato la candidatura a Governatore, ma a Catanzaro Sergio Abramo ha fatto capire che vuole scendere in campo direttamente. Reggio Calabria, ovvero Forza Italia e Lega, premono per avere un proprio candidato.

Ci si potrebbe trovare con più aspiranti presidenti della Giunta regionale in quota centrodestra, che andrebbero a frazionare il voto, in un momento storico della politica italiana che vede il Pd in crisi d’identità e soprattutto in Calabria in balia delle onde. Infatti, anche nel centrosinistra la situazione è drammatica.

Il prossimo Congresso regionale del Pd schiarirà le idee un po’ a tutti, ma è abbastanza scontato che Mario Oliverio – che intende ricandidarsi – non sarà sostenuto da una parte dei democrat, vedi l’area Dems che in questi giorni lo ha scomunicato al pari del segretario regionale Ernesto Magorno. Insomma, se il centrosinistra piange, il centrodestra non ride. (Antonio Alizzi)

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