venerdì,Marzo 29 2024

Trocini: «Rende, è l’ambizione che deve animarci in questi playoff»

Trocini potrebbe vivere la sua ultima serata da tecnico del Rende: «Giocheremo le nostre carte e vedremo. Non andremo a Caserta per fare la storia, ma per dare sfogo alla nostra ambizione». C’è da iniziare un nuovo capitolo che ha visto Trocini leader indiscusso di una truppa salpata cinque anni fa dai bassifondi della Serie

Trocini: «Rende, è l’ambizione che deve animarci in questi playoff»

Trocini potrebbe vivere la sua ultima serata da tecnico del Rende: «Giocheremo le nostre carte e vedremo. Non andremo a Caserta per fare la storia, ma per dare sfogo alla nostra ambizione».

C’è da iniziare un nuovo capitolo che ha visto Trocini leader indiscusso di una truppa salpata cinque anni fa dai bassifondi della Serie D e arrivata adesso a giocarsi i playoff per la promozione in B. Dopo la vittoria nel derby sul Cosenza, però, i biancorossi sono calati di intensità pareggiando in casa con l’Andria e crollando a Catania per 6-1. «Lo spirito è buono, perché non dobbiamo dimenticarci di una grandissima stagione. Andiamo a Caserta con la voglia e con la determinazione che serve per affrontare al meglio la post-season».

Il Rende affronterà la formazione che ha totalizzato più punti nel girone di ritorno. «La Casertana è una squadra in salute – ammette Trocini – Ha in rosa calciatori di qualità ed esperta, ma a questo punto della stagione tutti hanno qualità importanti compreso il Rende. Giocheremo le nostre carte e vedremo».

Il Rende ha a disposizione un solo risultato a disposizione. «Come ci schiereremo? Vedremo, a me interessa restare in partita per i 90’ – spiega Trocini che potrebbe vivere la sua ultima notte da tecnico biancorosso – I due risultati su tre sono un’arma a doppio taglio anche per chi li può sfruttare, ma noi non cambieremo atteggiamento. Domani sera non si tratterà di scrivere la storia, ma di avere la giusta ambizione. Per ognuno di noi, questo playoff è una carta importante da giocare e vogliamo affrontarlo come se fosse una finale». (Giulio Cava)

 

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