Il Milan esonera Mirabelli: «15 mesi difficili, grazie Rino». Lascia anche Mangiarano
Il nuovo presidente del Milan, Paolo Scaroni, oggi ha incontrato l’ormai ex direttore sportivo rossonero, Massimiliano Mirabelli, arrivato nella metropoli lombarda 15 mesi fa con l’ex proprietà cinese. Scelto dall’ex ad Marco Fassone, il dirigente cosentino ha scritto una lunga lettera ai tifosi rossoneri. Mirabelli, esonerato dal fondo Elliot, ha inteso ringraziare i tifosi del
Il nuovo presidente del Milan, Paolo Scaroni, oggi ha incontrato l’ormai ex direttore sportivo rossonero, Massimiliano Mirabelli, arrivato nella metropoli lombarda 15 mesi fa con l’ex proprietà cinese. Scelto dall’ex ad Marco Fassone, il dirigente cosentino ha scritto una lunga lettera ai tifosi rossoneri.
Mirabelli, esonerato dal fondo Elliot, ha inteso ringraziare i tifosi del Milan, l’allenatore Rino Gattuso e tutte le persone con le quali ha lavorato, meno che Fassone. Probabile che Mirabelli, conoscendo il suo carattere, si sia sentito tradito dall’ex dg di Napoli, Juve e Inter, vista la poca consistenza finanziaria di Mister Li che alle prime difficoltà ha dovuto mollare il club, consegnandolo al fondo americano.
«Cari milanisti, quando arriva il momento di dire grazie, vuol dire che qualcosa che era cominciato, poi finisce. Non è mai facile, soprattutto quando ripensi alle interminabili giornate di lavoro dedicate a un unico e dichiarato obiettivo, il bene del Milan».
Mirabelli ha lavorato intensamente in questi 15 mesi. «Vorrei partire da qui, da questo immenso mondo chiamato Milan e dalla sconfinata passione che lo circonda. Vorrei partire da voi: dal vostro amore, dalle vostre ansie e dai vostri sogni, dalle gioie e dalle paure, da tutto quello che mi avete trasmesso in questi difficili ma splendidi 15 mesi di lavoro, dei quali vado fiero.
Grazie. Con voi, non io, ma tutta la squadra del Milan non è mai stata sola. Vi ho incontrato per le strade e nelle città dove il Diavolo è andato a giocare, ho provato le vostre stesse emozioni, sono rimasto colpito dall’affetto che mi avete dimostrato con i vostri striscioni e comunicati e mi emoziono ancora se ripenso a quella sera dell’Olimpico dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Juve. Avevamo perso, ma voi avevate vinto».
Mirabelli è sempre stato elogiato dalla curva sud del Milan. «Ho provato con tutte le mie forze a regalarvi il miglior Milan possibile, perché voi milanisti meritate di tornare sul tetto d’Europa e del mondo. Ci tornerete, ne sono sicuro. In questi 15 mesi abbiamo fatto tante operazioni: acquisti per un progetto a lunga durata, rinnovi complicatissimi ma portati in porto e tutta una serie di cessioni che hanno consentito al club di ridurre il passivo. Questo Milan, consentitemelo, è una creatura che sento molto mia.
Prima di tutto voglio dire grazie a mister Gattuso, che ho voluto fortemente alla guida della squadra perché ci ha unito non solo il sangue della nostra stessa terra, ma soprattutto l’odore del campo. Abbiamo lottato e sofferto insieme su ogni singolo pallone, come nel suo stile, e gli auguro tutte le fortune di questo mondo, perché Rino se le merita tutte».
E ancora, scrive Mirabelli: «Abbraccio tutta la squadra, anzi tutte le squadre del Milan: da capitan Bonucci al più piccolo dei talenti rossoneri, e un grande in bocca al lupo alle ragazze di Carolina Morace, alla loro prima stagione targata Milan.
Ho creduto in ognuno di loro e ho cercato di costruire un progetto concreto e duraturo: sono sicuro che il Diavolo che verrà avrà basi solide e occhi ambiziosi.
Grazie allo staff di mister Gattuso e a tutti i dipendenti e i collaboratori di Milanello, dal primo all’ultimo anello di una catena rossonero che ha lavorato senza sosta insieme a me e mi ha accompagnato in questo fantastico viaggio. Grazie ai dipendenti di Casa Milan, con i quali ho condiviso tutte le emozioni di questa avventura e a tutti i componenti del Vismara che tra tecnici, collaboratori, consulenti e osservatori, con il loro lavoro hanno dato forza e speranze a tantissimi ragazzi. Grazie a tutti i giornalisti, a tutto il mio staff e a chi ha creduto in me e mi ha concesso questa enorme opportunità professionale: servire il Milan per me è stato un onore», un riferimento indiretto ai cinesi e a Fassone.
Infine grazie alla mia famiglia, fonte inesauribile di amore, soprattutto nei momenti più difficili. Gli uomini passano, il Milan resta». Lascia il Milan anche Giuseppe Mangiarano, braccio destro di Mirabelli, che ricopriva il ruolo di segretario generale.