Presidente Manna, vincente fino alla fine
L’editoriale di Piero Bria Il ricordo di un uomo che ha vissuto per lo sport riuscendo ad entrare nella storia della nostra città, portare Cosenza in serie A. “Ohi Brì, tu sai”…quanto ti piaceva questa frase. Non abbiamo vissuto tanto tempo insieme, eppure è come se fosse stato una vita. Dovevo venire a trovarti ma
L’editoriale di Piero Bria
Il ricordo di un uomo che ha vissuto per lo sport riuscendo ad entrare nella storia della nostra città, portare Cosenza in serie A.
“Ohi Brì, tu sai”…quanto ti piaceva questa frase. Non abbiamo vissuto tanto tempo insieme, eppure è come se fosse stato una vita. Dovevo venire a trovarti ma non ce l’ho fatta. Non per mancanza di tempo. Ma perché mi avrebbe fatto male, troppo male. In passato ho vissuto questo dolore e non si è mai pronti per trattenere le lacrime e far finta di nulla.
Hai vissuto a modo tuo, caro Giancarlo. Anzi no, caro Presidente. Non ti ho mai chiamato Giancarlo. Non l’ho fatto ieri, non lo farò certo oggi, neanche domani. Hai vissuto da vincente. Non lo dico ora che non ci sei più. Lo dice la storia. Cosenza non ha mai vissuto la Serie A. L’hai portata tu, con la pallanuoto. Sport minore? Sciocchezze…in qualunque sport sfido chiunque a vincere. Tu lo hai fatto con perseveranza e con quell’impegno che ti ha contraddistinto. Sempre, in ogni momento.
Ricordo il nostro primo incontro. Avevo timore, mi scrutavi. Eppure mi hai dato fiducia…per due anni. Poi ci siamo allontanati. Non per volere ma perché la vita a volte ci costringe a prendere strade diverse.
Poco tempo insieme, eppure sai cosa ho imparato da te caro Presidente. Che la differenza tra gli uomini è data dalle promesse dichiarate e poi mantenute. L’importanza della parola data e di una stretta di mano.
Mai una volta una…mai che avessi promesso qualcosa senza poi mantenerla. Un uomo di parola, eccome se lo sei stato. E in questa vita trovarne è raro. Ad alcuni non basta neanche quella.
Qualcuno penserà, ma si sta dipingendo un Santo. No, non ti sarebbe piaciuto. Anzi, mi avreste detto sicuramente: “Ohi Brì, non esagerare che poi non ti credono”. Ognuno di noi commette errori, è la vita che lo impone per cercare di capire dove poter migliorare.
La tua lungimiranza è stata epocale. In una città dove costruire è diventato impossibile. Tu hai deciso, spesso contro tutto e tutti, di andare dritto per la tua strada. E alla fine, beh alla fine hai avuto ragione tu.
Quanto mi piacerebbe sedermi a bordo piscina con te e Alberto Celestino. Ci diresti sicuramente la tua sulla ripresa e sulla telecronaca, ma alla fine metteresti anche qualche parola di apprezzamento. Come quel “bravi” quando hai visto il Dvd sulla promozione della squadra femminile in Serie A1. E lo so che hai pianto quando lo hai visto lontano da occhi indiscreti. Perché quella promozione l’hai voluta e ottenuta fortemente.
Quanto mi piacerebbe sedermi con te a bordo piscina, quanto mi piacerebbe guardare il trampolino e dirti grazie. Si grazie, perché Cosenza è anche tua. Sei e resterai un’icona di questa città. E se grideranno Presidente, mi girerò pensando a te.
Siamo chi siamo, e tu sei un vincente. E da vincente ci hai salutati. Ti sia lieve la terra mio caro amato Presidente.