Casali del Manco, scricchiola la maggioranza: Morrone critica il “suo” Pd
Ad un mese esatto dall’insediamento della giunta Martire, nell’alveo della maggioranza è avvenuto una piccola spaccatura. Piccola perché l’entità non è quella di una scissione da far traballare l’esecutivo locale, ma riguarda soltanto un consigliere. Questi è Salvatore Morrone, candidato eletto nella lista Futuro in Comune. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale (a quello del 20
Ad un mese esatto dall’insediamento della giunta Martire, nell’alveo della maggioranza è avvenuto una piccola spaccatura. Piccola perché l’entità non è quella di una scissione da far traballare l’esecutivo locale, ma riguarda soltanto un consigliere. Questi è Salvatore Morrone, candidato eletto nella lista Futuro in Comune.
Nel corso dell’ultimo consiglio comunale (a quello del 20 di luglio Morrone era assente) Morrone ha voluto astenersi senza prendere parte alle votazioni all’ordine del giorno che prevedevano la ratifica della variazione del bilancio di previsione 2018/2020, dell’assestamento generale dello stesso e della salvaguardia degli equilibri di bilancio (tutti approvati).
Morrone ha motivato la scelta puntando il dito contro il suo partito di provenienza, il Partito democratico locale e provinciale, in cui, a suo dire, dopo la tornata elettorale del 10 giugno «è calato un silenzio assordante. Non c’è stato, all’interno del partito, alcuna analisi del voto. Tale orientamento – afferma il consigliere Morrone nel lungo comunicato stampa – scaturisce da una sorta di stato confusionale, politicamente parlando, che sta assalendo la mia mente da qualche tempo, diciamo dal giorno dell’insediamento di questo consiglio comunale o forse ancor prima e al quale non riesco ad attribuire una legittima giustificazione, ma che dovrà trovare, per essere mitigato, le necessarie dovute risposte e chiarimenti a tutti i livelli, politici e istituzionali”. Il j’accuse poi prende di mira direttamente il Pd al quale, spiega Morrone, ha dato piena disponibilità, anche, “in situazione avverse dove, a causa di una gestione politica a dir poco fallace non si riusciva a formare una lista».
Il consigliere comunale parla delle elezioni amministrative del 2016 che hanno riguardato il fu comune di Casole Bruzio, dalle quali uscì vincitore Salvatore Iazzolino. «Ma del resto è consuetudine ormai consolidata in questo partito – continua Salvatore Morrone -, peraltro a tutt’oggi in preda ad un apparente inesorabile declino che solo un radicale cambio di rotta a tutti i livelli potrebbe modificarne l’evoluzione, quello di anteporre l’interesse personale in termini di visibilità politica all’interesse collettivo, spesse volte con i consensi e la faccia degli altri».
Dunque, il Pd dopo la campagna elettorale e la successiva vittoria del candidato a sindaco Martire «da allora il silenzio assoluto, un silenzio assordante, non un’analisi del voto, non una riunione per una migliore definizione degli assetti politico-amministrativi con la collaborazione delle basi, da allora, almeno ufficialmente, più nulla», ha rimarcato Morrone. Poi la critica passa sul merito della scelta degli assessori: «Da componente del gruppo consiliare non credo di aver avuto nessuna piena autonomia, se non quella di partecipare ad una serie di riunioni “farsa” al termine delle quali, a poche ore dall’insediamento del consiglio comunale, ci è stato somministrato, da chi il nostro partito aveva identificato come condottiero, un pacchetto di nomine precostituite rispetto alle quali, in barba ad ogni ipotesi di partecipazione democratica, non si è avuta alcuna possibilità di discussione politica e che in taluni ambienti forse erano già ben note».
Oltre a puntualizzare due elementi, ovvero il suo ruolo di consigliere nella piena autonomia decisionale e l’auspicio per la nascita del gruppo Pd in consiglio comunale, Morrone attacca direttamente i dirigenti Democrat di zona: «Alcuni organi dirigenti zonali di vertice – continua il consigliere Morrone – hanno dichiarato di essersi opportunamente, ma io aggiungerei strategicamente, vista l’evoluzione degli eventi, “defilati” lasciando piena autonomia al gruppo consiliare e riservandosi di intervenire successivamente nel momento delle scelte gestionali con autonomia di valutazione, pronti addirittura, se necessario, a vestire la maglia di oppositori. Altri, di contro, hanno dichiarato che i vertici del partito non si sono mai defilati, hanno dato piena fiducia al nostro, e mi chiedo di chi, operato e hanno lavorato in silenzio per il bene della comunità. Beh permettetemi di dire che forse confuso – conclude il consigliere – non sono solo io. Io sono membro di un direttivo di circolo e oggi sono consigliere comunale di maggioranza e posso assicurare, senza tema di smentita, che né dall’una, né dall’altra parte mi è stato chiesto un contributo ideologico».
LA PRESA DI POSIZIONE DEL SINDACO. Nel corso del terzo consiglio comunale, andato in scena lo scorso 30 di luglio, dove sono state rese pubbliche le ragioni e le intenzioni di Morrone, il sindaco di Casali del Manco, nonché tesserato Pd, Nuccio Martire ha risposto: «La campagna elettorale è stata tiratissima. L’analisi del voto la pretendo io – dice alzando il tono della voce -. Il Pd perde in ogni dove, anche nelle zone rosse. A Casali del Manco con Nuccio Martire il partito ha vinto e se n’è dovrà tenere conto». Poi, stuzzicato dal consigliere Iazzolino («a vincere non è mai uno solo, ma una squadra»), Martire ha precisato: «Lungi da me dire che ha vinto solo Nuccio Martire, ma un progetto chiamato Futuro in Comune. Ripeto che l’analisi del voto la pretendo». Anche Fernando De Donato, capogruppo Futuro in Comune, ha preso la parola: «In qualità di dirigente del Pd locale ho chiesto un incontro sul 10 giugno. Ricordiamo che nessuno di noi è perfetto, tutti siamo perfettibili. Ben vengano, dunque, critiche come quelle di Morrone». (Giulio Cava)