lunedì,Dicembre 2 2024

La lettera commovente di Sergio Crocco: «Amo Cosenza, amo Genova…»

– di Sergio Crocco Amo Cosenza. Di un amore traboccante, viscerale, fisico. Amo Buccheri, un paesino situato in provincia di Siracusa. Poco più di 2000 anime e stradine che mi ricordano mia madre che li nacque e visse la sua infanzia. Amo Luzzi, il paese di mio padre. Ed amo “i luzzitani”. Gente aspra ma

La lettera commovente di Sergio Crocco: «Amo Cosenza, amo Genova…»

– di Sergio Crocco

Amo Cosenza. Di un amore traboccante, viscerale, fisico.

Amo Buccheri, un paesino situato in provincia di Siracusa. Poco più di 2000 anime e stradine che mi ricordano mia madre che li nacque e visse la sua infanzia.

Amo Luzzi, il paese di mio padre. Ed amo “i luzzitani”. Gente aspra ma vera.

Amo la “mia” Africa. La più nera e difficile. Quella dei lebbrosari, dei bambini che camminano male con l’Aids in corpo, della fame reale.

E poi amo Genova. Amo i caruggi, il porto antico, il Genoa, il pesto, la diffidenza atavica verso il resto del mondo, Piazza Giuliani, Via Del Campo, il dialetto che più musicale non ce n’è. Amo Nico Ruello, credo il migliore amico, assieme a Sandro Natale di Nocera Inferiore, che Piero Romeo abbia mai avuto fuori dai confini bruzi, Stefano Bigli, Stefano “Barba”, Ivano Mucchi, Mario De Barbieri, Luigi Valenziano e tanti, tantissimi altri nomi che mi ricordano giornate piene di rispetto vero e senza fronzoli. Se c’è una cosa che ho imparato dai genovesi è quella di farti capire le cose senza fronzoli. Senza gli orpelli e le giravolte lessicali di chi non vuole farsi ascoltare. A Genova ho sempre compreso nell’immediato a chi ero simpatico e a chi no.

 

Amo Creuza de ma, e tutto ciò che mi ricorda Fabrizio, il mio amico fragile. Credo ci sia nella mia passione per De Andrè anche una sorta di riconoscenza verso la sua città. Che lo ha allevato ed ispirato. Se fosse nato ad Ascoli Piceno sarebbe stato ugualmente un genio, ma non sarebbe stata la stessa cosa.

Amo Gilberto Govi. Lo amavo sin da bambino. Ogni tanto alla Rai trasmettevano a tarda serata le sue commedie. Non capivo nulla di ciò che diceva, ma la sua “maschera” è una delle più genuine che ricordo della mia infanzia.

Amo il Grifone, tranne quando gioca contro il Cosenza 🙂

Amo un milione di altre cose di Genova. Non riesco ad elencarle tutte.

Amo gli angeli del fango, i bottegai che prendono il badile in mano prima che arrivino i soccorsi. Amo il modo che ha Genova di rialzarsi sempre. Guardando il mondo negli occhi e dicendo a tutti: io sono la Superba, maledetta-benedetta-unica.

Carlo, Spagna, la “dolcenera”, il Morandi, una calamita di tragedie. Forse c’è un filo conduttore in tutto ciò. O forse no, è casualità. Non posso saperlo.

Ma so che più cadi e più ti rialzi, Genova.

Più cadi e più ti amo, Zena.

 

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