giovedì,Marzo 28 2024

Lecce in campo e Cosenza no, web in rivolta. Ma parla l’agronomo Castelli

Dalle immagini il manto erboso del Via del Mare era molto simile al Marulla, ma per Lecce-Salernitana è arrivato l’ok. A parlare però è l’ormai celebre agronomo Castelli. Si grida al complotto e i social sono ormai il posto dove tutti si rifugiano per far sentire la propria voce. Un punto su cui non si

Lecce in campo e Cosenza no, web in rivolta. Ma parla l’agronomo Castelli

Dalle immagini il manto erboso del Via del Mare era molto simile al Marulla, ma per Lecce-Salernitana è arrivato l’ok. A parlare però è l’ormai celebre agronomo Castelli.

Si grida al complotto e i social sono ormai il posto dove tutti si rifugiano per far sentire la propria voce. Un punto su cui non si può discutere è che il terreno del Marulla non è stato giudicato idoneo a disputare una partita di calcio sabato pomeriggio. Detto questo, si apre un mondo che riguarda cosa ha scritto Piscopo di Imperia nel suo referto e sul perché altri impianti in condizioni simili sono stati invece teatri di regolari match del torneo cadetto. La rabbia monta, specialmente perché il rischio che corre l’undici di Braglia è di subire ben altro oltre allo 0-3.

Il riferimento è al Via del Mare di Lecce dove i medesimi lavori apportarti al Marulla hanno prodotto al massimo chiacchiericcio nel pre-partita. Visivamente, basandoci solo su qualche scatto rubato al web e sulle immagini tv, la differenza con Cosenza era minima se non inesistente. L’ok per Lecce-Salernitana è arrivato dall’agronomo Giovanni Castelli, lo stesso che sabato era al Marulla e che già ad ora di pranzo aveva lasciato intendere come le possibilità che il Verona affrontasse i Lupi davanti ai fan rossoblù erano pari al 50%.

Castelli, che da 27 anni lavora per la Lega, questa mattina ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport dove puntualizza alcuni aspetti. Innanzitutto risponde all’osservazione circa due terreni di Serie A, Firenze e Bologna, che parevano al limite della praticabilità. «E’ una questione visiva e non sostanziale» ha detto, confermando che si trattava di qualcosa di cromatico.

Castelli, poi, passa al dunque e la parte che riguarda da vicino il Cosenza e Cosenza è quella dei parametri nazionali. «Sono tre – spiega – Il primo è chiamato anti-infortunistico e non c’è nulla da aggiungere; il secondo è prestazionale, ovvero si deve poter giocare bene, dal rimbalzo all’interazione biomeccanica tra superficie e giocatore; il terzo è estetico».

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