Inizia “l’esilio” di Lucano. E Salvini: «Non è un eroe dei tempi moderni»
Ha lasciato Riace poco dopo le 6 di stamattina Domenico Lucano, il sindaco sospeso per il quale ieri il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però nei suoi confronti il divieto di dimora. Resta a Riace, invece, la compagna di Lucano, per la quale il divieto di dimora è
Ha lasciato Riace poco dopo le 6 di stamattina Domenico Lucano, il sindaco sospeso per il quale ieri il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però nei suoi confronti il divieto di dimora. Resta a Riace, invece, la compagna di Lucano, per la quale il divieto di dimora è stato attenuato con la misura dell’obbligo di firma.
Prima di conoscere la decisione del Tribunale del riesame, subito dopo l’udienza, Lucano, sospeso dalla carica di sindaco dal Prefetto di Reggio Calabria, aveva detto a chiare lettere, con decisione, che il modello di accoglienza e integrazione creato nel suo comune sarebbe andato avanti.
Intanto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a Raio 24, ha commentato la decisione del Riesame di Reggio Calabria. «Il sindaco di Riace non è un eroe dei tempi moderni. Chi c’era prima di me al ministero dell’Interno, di ben altro colore politico, aveva già iniziato delle inchieste e sollevato dei dubbi e delle perplessità. Ci sono state evidentemente delle irregolarità, perché altrimenti noi non avremmo chiesto 34 chiarimenti».
E ancora: «Vogliamo solo che vengano rendicontate le spese effettuate visto che si tratta di denaro pubblico. Se poi un giudice dice che non può mettere piede nel proprio paese, evidentemente Lucano non è un eroe dei tempi moderni. O è stato distratto o non so che altro. Comunque, quando vado in Calabria la gente mi chiede più lavoro, non più migranti».