L’errore di Saracco costa caro al Cosenza: vince il Brescia
Sconfitta che fa male al Cosenza, quella contro il Brescia, dopo una partita giocata meno bene rispetto a quella contro il Foggia, ma che alla fine poteva finire tranquillamente con un risultato di parità. La squadra di Braglia gioca discretamente, ma paga a caro prezzo un’uscita a vuoto di Saracco che ha regalato la vittoria
Sconfitta che fa male al Cosenza, quella contro il Brescia, dopo una partita giocata meno bene rispetto a quella contro il Foggia, ma che alla fine poteva finire tranquillamente con un risultato di parità. La squadra di Braglia gioca discretamente, ma paga a caro prezzo un’uscita a vuoto di Saracco che ha regalato la vittoria alla formazione di Corini, grazie alla rete di Torregrossa. Ora martedì al “San Vito-Marulla” arriva il Pescara.
GARRITANO TREQUARTISTA. Dopo la brillante vittoria interna contro il Foggia, Piero Braglia cambia modulo inserendo un centrocampista in più. Palmiero torna in cabina di regia, ruolo ideale per il mediano del Napoli, schierando il 4-3-1-2. Sistema di gioco che aveva permesso al Cosenza di giocare bene e convincere contro il Carpi, dove i rossoblù colsero un punto d’oro. Un po’ a sorpresa, a dire il vero, se si considera che contro il Foggia, la formazione scelta dal tecnico di Grosseto era stata calibrata sul 3-4-1-2. Una cosa ormai è chiara: Garritano trequartista è il punto di forza dei Lupi. E’ l’uomo infatti che sa giocare tra le linee, è il primo centrocampista che fa partire il pressing ed è quello che si mette a disposizione del duo Maniero-Tutino. Al di là del modulo, il Cosenza attuale sembra aver preso coscienza della sua forza. Una squadra che se scende in campo con la determinazione vista contro Carpi e Foggia, può ottenere grandi risultati. Non può gestire, ma deve sempre giocare per vincere. E così ha fatto anche oggi a Brescia.
Infatti nei primi dieci minuti il Cosenza crea diversi pericoli ai bresciani. Da una palla inattiva nasce la prima occasione buona, ma l’arbitro Prontera di Bologna annulla la rete di Maniero per fuorigioco. Dal replay, l’attaccante rossoblù era oltre la linea difensiva lombarda.
Passano i minuti e i Lupi cercano di occupare tutto il campo, grazie ai movimenti ad uscire di Bruccini e Mungo che giocano in modo armonico con il resto della squadra. Danno la spinta sulla trequarti per accelerare il gioco e ripiegano a difesa della linea a quattro guidata saggiamente da Dermaku.
Il Brescia, tuttavia, si affida a Tonali e Morosini per creare pericoli a Saracco. Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un giocatore che molto probabilmente sarà il titolare della Nazionale azzurra ai prossimi Mondiali – qualificazione permettendo – mentre l’attaccante di proprietà del Genoa ormai ha raggiunto un livello di maturazione tale da saper muoversi e destreggiarsi bene fuori e dentro l’area di rigore. Come al 15’ quando dal limite fa partire un destro micidiale che Saracco devia in calcio d’angolo.
Il Brescia, da padrone di casa, affronta il match con un piglio diverso solo nella seconda parte del primo tempo, quando riesce a creare superiorità numerica sulle fasce.
RIPRESA. Quello che era emerso nel primo tempo, ha trovato conferma nella ripresa. Da un cross dalla corsia di destra inizia l’azione del vantaggio del Brescia, con la complicità di Saracco che sbaglia i tempi dell’uscita e consente a Torregrossa di piazzarla rasoterra in fondo al sacco.
Vantaggio meritato? In realtà, il Cosenza aveva cominciato bene la seconda frazione di gioco con un destro di Baez, entrato al posto di Palmiero, che aveva impensierito seriamente il portiere lombardo. Un attaccante in più per aumentare la mole offensiva e aiutare Tutino a spaccare in due la difesa di Corini. Un’idea che poteva essere sviluppata meglio e con più coraggio se la squadra non avesse in qualche modo abbassato il baricentro fino al gol del vantaggio bresciano.
In tutto ciò, Braglia ha perso Bruccini, l’uomo d’esperienza del centrocampo rossoblù, inserendo Varone, un giocatore più adatto a difendere che a proporre giocate in verticale. Così il tecnico silano, riflettendo sulle mosse da fare per agguantare il pari, ha cercato di sfruttare la fascia sinistra con l’ingresso di Anastasio al posto di Legittimo. Una scelta dettata dal fatto che in quella zona di campo il Brescia aveva messo prima Tremolada, più bravo ad attaccare, e poi Morosini.
In attacco i Lupi sono pericolosi ancora da palla ferma. Garritano al 27’ batte un calcio d’angolo, Idda stacca di testa ma Andrenacci si supera. Da questo momento fino al triplice fischio, il Cosenza prova a recuperare il risultato ma non è lucido nell’ultimo passaggio né nel giro palla che spesso finisce con un nulla di fatto.
E dopo sei minuti di recupero, il Brescia porta a casa una vittoria pesante e al Cosenza non resta che leccarsi le ferite per una partita che con più cattiveria e qualità poteva fruttare almeno un punto. Martedì contro il Pescara serve una prova stile Foggia. (Antonio Alizzi)