Cosenza urla di rabbia. In sei occasioni arbitri protagonisti in negativo
La classifica del Cosenza è influenzata da alcune scellerate decisioni arbitrali: sono sei i casi contestati da parte di Braglia. Eccoli tutti in rassegna. [nextpage title=”II GIORNATA” ] Cosenza-Verona non viene disputata a causa delle condizioni del campo. L’arbitro valuta impraticabile il terreno di gioco e genera lo 0-3 a tavolino confermato anche dal Tribunale d’Appello
La classifica del Cosenza è influenzata da alcune scellerate decisioni arbitrali: sono sei i casi contestati da parte di Braglia. Eccoli tutti in rassegna.
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Cosenza-Verona non viene disputata a causa delle condizioni del campo. L’arbitro valuta impraticabile il terreno di gioco e genera lo 0-3 a tavolino confermato anche dal Tribunale d’Appello Sportivo.
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Cittadella-Cosenza viene vinta dai padroni di casa che sfruttano due penalty. Il primo è apparso un po’ generoso con Corsi che ingenuamente appoggia la mano sulla schiena di un avversario che si lascia andare.
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In Cremonese-Cosenza i rossoblù recriminano per un rigore non concesso dall’arbitro nel secondo tempo. Per Braglia e la panchina era evidente un fallo di mano in area sotto la curva dei padroni di casa.
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In Cosenza-Perugia l’arbitro non ravvisa un clamoroso fallo da rigore di El Yamiq che nel tentativo di impedire a Dermaku la zuccata vincente ferma la sfera con il braccio teso fin sulla sua testa.
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In Brescia-Cosenza gol annullato a Manniero sullo 0-0 nel primo tempo. «Il guardalinee ha ravvisato un’unghia in fuorigioco» dirà poi Braglia imbufalito per l’ennesimo torto arbitrale subito dalla sua squadra.
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In Cosenza-Pescara ha del clamoroso il calcio di rigore non concesso nella prima frazione di gioco. Cross di Baez, mani di Balzano non aderenti al corpo e niente penalty. Nella ripresa manca all’appello il secondo giallo a Ciofani, poi saggiamente sostituito da Pillon. Proteste di marca silana anche per la rete del pareggio degli abruzzesi.
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