Cosenza, protocollo d’intesa per contrastare le frodi assicurative
Il tema delle frodi assicurative riguarda tutti i rami assicurativi: dall’auto agli incendi dolosi, dai falsi infortuni alle polizze sulla vita. Anche se apparentemente la truffa ad un’impresa assicuratrice può apparire come un reato minore e da parte di alcuni anche eticamente giustificabile, le implicazioni economiche di questi fenomeni ricadono indirettamente sulle tasche dei cittadini
Il tema delle frodi assicurative riguarda tutti i rami assicurativi: dall’auto agli incendi dolosi, dai falsi infortuni alle polizze sulla vita.
Anche se apparentemente la truffa ad un’impresa assicuratrice può apparire come un reato minore e da parte di alcuni anche eticamente giustificabile, le implicazioni economiche di questi fenomeni ricadono indirettamente sulle tasche dei cittadini in termini di maggior costo delle polizze assicurative.
Non va infine sottovalutato il fatto che talvolta dietro a fenomeni di frodi assicurative, si nascondono vere e proprie organizzazioni criminali che utilizzano i proventi di queste attività per riciclare denaro sporco o come finanziamento da impiegare in altre attività illecite ben più gravi.
A differenza degli altri rami assicurativi (Incendi, allagamenti, natanti, infortuni, vita, ecc.) nell’ambito dell’assicurazione r.c. auto esistono statistiche rilevate dall’Istituto di Vigilanza sul settore assicurativo (IVASS) che fotografano molto bene il fenomeno.
Nel 2017 in Calabria, rispetto ad un parco auto circolante di 1.058.432 Veicoli, gli incidenti stradali che hanno dato luogo a richieste di risarcimento sono stati 58.661. Di questi il 28% (pari a 16.427) presentavano il rischio di una frode assicurativa. Purtroppo solo nell’11% dei casi le imprese assicuratrici sono riuscite a non liquidare il sinistro e, in 270 casi a presentare querela alle Procure della Repubblica.
Il fenomeno delle frodi assicurative potrebbe rivestire dimensioni ancora più significative, soprattutto in termini di costo dei risarcimenti erogati dalla imprese assicuratrici, se il focus si spostasse sugli incendi di capannoni industriali o di discariche, sul fenomeno degli allagamenti dolosi di appartamenti, sui finti affondamenti di imbarcazioni o su incidenti di lavoratori in nero trasformati in finti infortuni o incidenti stradali.
Il settore assicurativo non può rimanere inerte davanti a questi fenomeni e sta cercando di svolgere un ruolo attivo nella lotta alle frodi assicurativa. Un abbattimento dei sinistri falsi, equivarrebbe ad una rilevante riduzione dei premi assicurativi per i cittadini che per la sola RCA determinano una spesa media a livello nazionale di euro 345 che nelle zone territoriali con maggiore sinistrosità o maggiore esposizione al rischio di frodi assume valori ben più elevati, contribuendo ad alimentare anche il rilevante fenomeno dell’evasione assicurativa. Si stima infatti che i veicoli in circolazione non coperti da garanzia assicurativa siano circa 4 milioni pari a circa il 10% per parco auto circolante.
Da qui l’idea di sottoscrivere dei protocolli di cooperazione con le Procure della Repubblica finalizzati al conseguimento dei seguenti obiettivi.
- Individuazione di fenomeni associativi dediti alle frodi assicurative
- Creazione di pool di P.M. specializzati in reati di frode assicurativa
- Utilizzo di forze di P.G. dotate di particolari conoscenze investigative su fenomeni di frode assicurativa.
- Semplificazione delle comunicazioni tra imprese assicuratrici e Procure della Repubblica.
- Contatti diretti tra le Procure e i responsabili antifrode delle imprese assicuratrici.
- Accesso delle Procure alle banche dati dei sinistri.
- Utilizzo dell’ANIA, come supporto per la raccolta di informazioni presso le compagnie assicurative.
La sottoscrizione di un Protocollo di cooperazione in materia di antifrode assicurativa anche con la Procura della Repubblica di Cosenza, che sarà firmato oggi alle ore 9.30 alla presenza del procuratore capo Mario Spagnuolo, rappresenta un’importante passo in avanti nella lotta alle frodi assicurativa che, in maniera strutturata approda anche in Calabria.