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Cosenza, infermità mentale per l’uomo che ha violentato una ragazzina

Nel corso del processo è emersa l’incapacità di intendere e di volere sia nel momento della violenza sessuale sia allo stato attuale. Ma permane l’elemento della pericolosità sociale. Si è svolta oggi l’udienza davanti al tribunale di Cosenza che è chiamato a giudicare l’imputato Vincenzo Rago, accusato di violenza sessuale su minori, attualmente agli arresti

Cosenza, infermità mentale per l’uomo che ha violentato una ragazzina

Nel corso del processo è emersa l’incapacità di intendere e di volere sia nel momento della violenza sessuale sia allo stato attuale. Ma permane l’elemento della pericolosità sociale.

Si è svolta oggi l’udienza davanti al tribunale di Cosenza che è chiamato a giudicare l’imputato Vincenzo Rago, accusato di violenza sessuale su minori, attualmente agli arresti domiciliari nella clinica di “Villa Verde”. I fatti contestati dalla procura di Cosenza risalgono al 26 gennaio 2018.

Cosa dicono i medici psichiatri?

Sia il consulente di parte del collegio giudicante, il medico psichiatra Domenico Buccomino, sia il consulente della difesa, il medico psichiatra Franco Carbone hanno evidenziato l’incapacità di intendere e di volere irreversibile dell’imputato sin dalla nascita, presente sia al momento del fatto sia allo stato attuale, il che ne deriva anche la sua incapacità a stare in giudizio.

In entrambe le consulenze, i periti hanno sottolineato la sua pericolosità sociale con la relativa idoneità ad applicare la misura di sicurezza nella clinica di “Villa Verde”, struttura in cui continuerà le cure. Questo permetterà a Rago di non andare in una Rems, ma di rimanere a Donnici, luogo in cui si trova dal mese di aprile scorso.

La violenza sessuale commessa su una ragazzina

L’imputato è sottoposto a misura cautelare dal gennaio 2018 perché si sarebbe avvicinato a due ragazzine, entrambi 15enni, per poi denudarsi ed avere un contatto con una delle due, afferrandola e strascinandola verso le sue parti intime. Le due ragazzine, poi, sono riuscite a scappare chiedendo aiuto per quanto avvenuto poco prima.

Le indagini svolte dai carabinieri di Cosenza

I carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno raccolto diverse testimonianze di chi si trovava in quel momento su corso Mazzini. Decisive per l’identificazione dell’autore della violenza sessuale sono state le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

L’imputato è difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Francesco Acciardi, mentre oggi si sono costituiti il centro antiviolenza “Roberta Lanzino”, rappresentato dall’avvocato Marina Pasqua, e la mamma della ragazzina violentata. Nuova udienza il prossimo 18 giugno, giorno in cui potrebbe essere emessa la sentenza. (a. a.)

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