Balata: «La Serie B a 19 è in crescita costante e conviene anche alla A»
Il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata alla GaSport ha documentato come una B più ristretta stia portando a maggiori benefici. Il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata alla Gazzetta dello Sport ha documentato come una B più ristretta stia portando a maggiori benefici, che possono giovare a tutto il calcio italiano. Balata
Il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata alla GaSport ha documentato come una B più ristretta stia portando a maggiori benefici.
Il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata alla Gazzetta dello Sport ha documentato come una B più ristretta stia portando a maggiori benefici, che possono giovare a tutto il calcio italiano. Balata ha elencato alcune parole chiave importanti per la sua Serie B: competitività, strutture, riforme, giustizia.
Le parole di Balata
«Il torneo a 19 squadre sta riuscendo alla grande – ha detto Mauro Balata – Siamo piacevolmente colpiti. Torneo equilibrato, alta qualità tecnica. Bravi i club a valorizzare i giocatori: di cui il 75% italiani e oltre il 30% under 21. La B è una eccezionale palestra per la A e gli spettatori rispondono vista l’affluenza in crescita. La B forte conviene alla A. Aiutano anche i prezzi bassi? Certo. Siamo un sistema calcistico fortemente legato al territorio, è una politica mirata; l’accoglienza è fondamentale».
Bene anche i vivai
Balata aggiunge altra carne al fuoco. «Non solo allo stadio, i nostri club lavorano tanto sui vivai, facendo praticare sport ai giovanissimi e praticamente gratis. Poche risorse e strutture? È un problema che riguarda tutta l’Italia. In concreto: le risorse sono scarse. Però per esempio il Frosinone ha sfruttato il “paracadute” post retrocessione dalla A rifacendo lo stadio. Io sono per una politica aggressiva, per un tavolo di lavoro con la Serie A. Da questo punto di vista la mutualità, i soldi dalla lega maggiore, rispetto ad altre leghe europee ci penalizza: in Germania la seconda serie prende il 20%, da noi siamo al 6%. Eppure formiamo giocatori e squadre che spesso vanno in A e sono “pronti”. Ma si badi, non parlo di assistenzialismo».
La questione format e i ripescaggi
Balata poi passa ai temi scottanti. «I problemi di sostenibilità erano noti da anni. Se i club falliscono non è solo un nodo sportivo, si ripercuote anche su famiglie che perdono posti di lavoro. La riforma dei campionati è inevitabile e irreversibile, noi abbiamo gestito il problema estivo garantendo la partenza del torneo. Bisognava fare delle scelte e bisogna ancora farle. Non si può più far finta di niente. Il presidente Figc, Gravina, ha già riformato i criteri per le licenze nazionali, però bisogna andare avanti. Una B a 22 comporta un torneo lunghissimo, partite più noiose, maggior rischio infortuni. Invece guardi che equilibrio e che qualità c’è ora. E inoltre c’è addirittura un incremento degli abbonati rispetto al 2017-18 dell’1,3%: e l’anno scorso c’erano piazze come Parma, Bari e Cesena…».
La posizione della Lega di B
Balata, infine, esplicita il pensiero dei presidenti della Serie B. «Penso che al Consiglio Federale di fine mese si parlerà in modo concreto dei format. Noi l’11 faremo un’assemblea dedicata per arrivare con delle proposte, anche sulla giustizia. Intanto proporrei un inasprimento delle pene per fatti di rilevanza penale legati al calcio. In più penso a un potenziamento della giustizia sportiva: maggior uso della tecnologia, rotazione degli incarichi dentro la Procura e creazione di sezioni specializzate che garantiscano efficienza e tempi più stretti; una sezione potrebbe occuparsi di doping, una sezione di iscrizioni, una di match fixing, una di violazione delle norme dentro gli impianti».