Cosenza, ferisce un poliziotto dopo aver fatto benzina
La storia nasce da un precedente posto di blocco, a cui l’uomo si era sottratto. Si è svolta oggi la direttissima presso il tribunale di Cosenza, l’udienza di convalida dell’arresto di un uomo 50enne, M. T., accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni dolose e danneggiamento. Secondo la ricostruzione fatta dai due poliziotti, l’indagato nei
La storia nasce da un precedente posto di blocco, a cui l’uomo si era sottratto.
Si è svolta oggi la direttissima presso il tribunale di Cosenza, l’udienza di convalida dell’arresto di un uomo 50enne, M. T., accusato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni dolose e danneggiamento.
Secondo la ricostruzione fatta dai due poliziotti, l’indagato nei giorni scorsi non si era fermato a un posto di blocco dopo che i due agenti avevano avuto una segnalazione sul fatto che l’uomo stesse guidando nel centro città non rispettando il codice della strada. Facendo un normale servizio di controllo del territorio, i due agenti notano un uomo fermo ad una stazione di servizio nei pressi di Casali che somigliava all’identikit di quel soggetto, sfuggito al posto di blocco.
Quel tentativo di sfuggire anche dalla stazione di servizio
Così decidono di fermarsi e uno dei due si avvicina, mentre l’altro cerca di impedire al 50enne di andare via per la seconda volta. L’indagato, però, finisce di fare benzina e accende la sua moto, ferendo prima un altro uomo che faceva rifornimento e poi uno dei due agenti. Non riuscendo a scappare, i poliziotti lo arrestano e d’intesa col pm di turno della procura di Cosenza lo mandano ai domiciliari.
Le richieste delle parti nel corso della direttissima
Nel corso dell’udienza di convalida, il giudice ha sentito le richieste della pubblica accusa, che aveva invocato l’obbligo di dimora, e quelle della difesa, rappresentata dall’avvocato Emilia Francesca Aceto. Il difensore dell’imputato aveva chiesto l’obbligo di firma, in quanto la mamma dell’uomo è disabile e necessita di muoversi su tutto il territorio provinciale, accompagnata dal figlio. Il giudice ha acconsentito a tale richiesta, applicando la misura cautelare meno afflittiva invocata dalla difesa. Udienza rinviata infine a marzo. (a. a.)