“Lande desolate”, il pm Falvo si astiene dall’inchiesta: ecco perché
L’inchiesta “Lande desolate” perde i due pubblici ministeri che l’avevano coordinata fino a poco tempo fa. Se fino a ieri la notizia del giorno era l’annullamento senza rinvio dell’obbligo di dimora a carico del governatore Mario Oliverio, oggi l’inchiesta “Lande desolate” torna agli onori della cronaca per un fatto quasi inedito nel panorama giudiziario. Il
L’inchiesta “Lande desolate” perde i due pubblici ministeri che l’avevano coordinata fino a poco tempo fa.
Se fino a ieri la notizia del giorno era l’annullamento senza rinvio dell’obbligo di dimora a carico del governatore Mario Oliverio, oggi l’inchiesta “Lande desolate” torna agli onori della cronaca per un fatto quasi inedito nel panorama giudiziario.
Il pubblico ministero Camillo Falvo si è astenuto dal fascicolo, come riporta il Quotidiano del Sud, perché uno degli indagati fa parte del suo ambito familiare. Parliamo di Giovambattista Falvo, a cui il gip di Catanzaro nel mese di dicembre aveva applicato l’interdizione dai pubblici uffici. Entrambi sono originari di Decollatura. Secondo quanto appreso da Cosenza Channel, il magistrato sarebbe venuto a conoscenza della parentela meno di un mese fa.
L’altro pm che non è più in servizio presso la procura di Catanzaro è Alessandro Prontera che, come anticipato da noi, è passato al tribunale di Lecce. Un altro magistrato che aveva firmato diversi atti importanti dell’indagine, dopo la nomina di Pierpaolo Bruni a procuratore capo della procura di Paola. Rimane, quindi, allo stato attuale il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto che probabilmente sarà affiancato da un altro collega che si occupa del circondario di Cosenza e provincia. (a. a.)