martedì,Marzo 19 2024

Torano Castello, maltrattava la compagna e il cognato disabile: arrestato

Esausta, dopo anni ed anni di violenze subite, ha trovato il coraggio di confidarsi con i Carabinieri denunciando il suo compagno. Sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, con l’aggravante di aver commesso il fatto con particolare malvagità, cagionando umiliazioni e sofferenze alle vittime. Sono queste le accuse per le quali, all’alba di stamattina,

Torano Castello, maltrattava la compagna e il cognato disabile: arrestato

Esausta, dopo anni ed anni di violenze subite, ha trovato il coraggio di confidarsi con i Carabinieri denunciando il suo compagno.

Sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, con l’aggravante di aver commesso il fatto con particolare malvagità, cagionando umiliazioni e sofferenze alle vittime. Sono queste le accuse per le quali, all’alba di stamattina, sono scattate le manette nei confronti di un 53enne di Torano Castello. Secondo la procura di Cosenza, da circa 4 anni, costringeva la compagna ed il cognato diversamente abile a subire maltrattamenti, minacce e vessazioni, segregandoli in casa.

La ricostruzione dei fatti

La triste vicenda è venuta alla luce il 27 gennaio 2019, allorquando i militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello, a seguito di richiesta pervenuta al 112, hanno soccorso la donna, la quale, visibilmente provata, si è decisa a raccontare le crudeltà che stava subendo ormai da anni dal proprio compagno. Trasferite immediatamente le due vittime in una casa famiglia, i carabinieri hanno potuto sviluppare una meticolosa indagine, da cui è emerso che l’aguzzino, tra le altre cose, si era appropriato della pensione di invalidità riconosciuta al fratello della compagna.

Inoltre, l’uomo avrebbe impedito alla donna ed al cognato di allontanarsi dall’abitazione in cui convivevano, privandoli dell’autonomia economica e dei documenti personali, sorvegliandoli e riportandoli con la forza a casa quando tentavano di allontanarsi. L’indagato, come se non bastasse, avrebbe anche minacciato e maltrattato il cognato invalido, percuotendolo anche con un bastone, imponendogli di svolgere pesanti lavori nei campi, facendolo vivere in condizioni disumane (“privato di ogni dignità e costretto a vivere insieme agli animali”) in una baracca priva di servizi igienici con la possibilità di utilizzare il lavabo della porcilaia per la pulizia personale e non esitando a rinchiuderlo altresì all’interno del recinto con un lucchetto al cancello.

La donna, infine, avrebbe ricevuto minacce e maltrattamenti anche con un trapano, al punto tale da ridurla ad uno stato di prostrazione e di sudditanza psicologica. A seguito dei precisi riscontri acquisiti dai carabinieri, il gip presso il Tribunale di Cosenza ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nella mattinata odierna.

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