Il Lecce di Liverani tra aggressività e qualche sbavatura in difesa
Il Lecce adopera un 4-3-3- aggressivo e dinamico. In fase offensiva ottime combinazioni, in fase difensiva non è sempre efficace. Squadra aggressiva, sistema e principi di gioco ben definiti. Il Lecce di Liverani è una delle squadra più in forma del momento. Al Via del Mare conquistati 31 su 42 (meglio ha fatto solo il
Il Lecce adopera un 4-3-3- aggressivo e dinamico. In fase offensiva ottime combinazioni, in fase difensiva non è sempre efficace.
Squadra aggressiva, sistema e principi di gioco ben definiti. Il Lecce di Liverani è una delle squadra più in forma del momento. Al Via del Mare conquistati 31 su 42 (meglio ha fatto solo il Brescia). Mancosu, La Mantia e Falco formano un trio d’attacco di assoluto valore in cadetteria.
La fase difensiva
Aggrediscono con i tempi giusti in avanti per l’immediato recupero (punte strette a schermare passaggi centrali e mezzale che escono sugli esterni). Contro il Pescara, nell’ultimo match vinto 2-0, hanno meritato e dominato. Soprattutto nel primo tempo. Poi Pillon ha variato sistema passando dal 1-4-3-1-2 al 1-3-5-2 e la supremazia non è stata più netta. La linea dei quattro difensori è formata da Venuti e Calderoni sugli esterni e Lucioni insieme a Meccariello centrali. Quest’ultimo, causa squalifica non sarà del match contro i silani, e al suo posto possibile che venga dirottato Venuti. Con baricentro basso la squadra di Liverani concede volutamente l’ampiezza e da questo ne possono scaturire situazioni pericolose soprattutto sui cross.
La fase offensiva
Costruzione 4+1 e buona capacità di palleggio. Hanno molta qualità e tanti uomini ad accompagnare l’azione. Gioco che confluisce maggiormente a destra dopo si cerca di innescare l’estro di Falco (27enne mancino cresciuto nelle giovanili giallorosse per poi girovagare soprattutto in cadetteria con Reggina, Trapani, Benevento, Juve Stabia e Perugia). Un 4-3-3 quello di Liverani dove le mezzale, soprattutto Tabanelli (192 centimetri che in area di rigore si fanno sentire), devono inserirsi con insistenza e i tempi giusti. Le geometrie di Jacopo Petriccione (24enne prodotto delle giovanili della Fiorentina vice campione d’Italia nel 2015) hanno più valenza del veterano ex Roma, il greco Panagiotis Tachtsidis (28 e pupillo di Zeman che lo volle in giallorosso). I due esterni bassi (Venuti e Calderoni) hanno gamba e viaggiano a vele spiegate quando hanno spazi da attaccare. In avanti inutile precisare Mancosu e La Mantia. Quest’ultimo vecchia conoscenza dei silani.
Le palle inattive
Sulle difensive laterali si posizione in 7+1 e non sono sempre vigili sulle seconde palle. Sugli angoli due uomini a zona e si marca stretto. Sulle inattive a favore portano tutto il potenziale offensivo in avanti. A calciare angoli e punizioni sono Petriccione e Falco (attenzione al dialogo per muovere la linea o destrutturare la fase difensiva avversaria). In base a chi calcia segue un diverso posizionamento in area di rigore. (Piero Bria)
La probabile formazione
LECCE (4-3-1-2): Vigorito; Venuti, Lucioni, Marino, Calderoni; Petriccione, Tachtsidis, Majer; Mancosu; Falco, La Mantia. A disp.: Bleve, Riccardi, Cosenza, Di Matteo, Arrigoni, Tabanelli, Haye, Palombi, Felici, Saraniti