martedì,Marzo 19 2024

Morrone, ascolta Maio: “Primo posto? Me lo sentivo. Ma adesso vinciamo l’ultima battaglia”

Tullio Maio è uno di quei calciatori che ha dato un grande contributo alla causa della Morrone. Da quando a dicembre ha accettato le avance del club, è andato a segno in 11 occasioni. «Sono contento per lo score personale – dice – ma ciò che conta è il primato. Non vincere a Lamezia Terme

Morrone, ascolta Maio: “Primo posto? Me lo sentivo. Ma adesso vinciamo l’ultima battaglia”

Tullio Maio è uno di quei calciatori che ha dato un grande contributo alla causa della Morrone. Da quando a dicembre ha accettato le avance del club, è andato a segno in 11 occasioni.

«Sono contento per lo score personale – dice – ma ciò che conta è il primato. Non vincere a Lamezia Terme renderebbe tutto vano e a me interessano i traguardi collettivi. Dobbiamo arrivare davanti alle altre, ormai siamo lì e non primeggiare in campionato metterebbe tutto in secondo piano».

In casa granata regna la serenità, ma l’attesa cresce giorno dopo giorno. «Lo spogliatoio è tranquillo – svela l’attaccante – ha sfruttato la lunga sosta per ricaricare le pile e siamo pronti a vivere le festività pasquali con rinnovata fiducia. Da martedì, invece, ci metteremo sotto per arrivare al D’Ippolito al top della condizione».

Non sarà una partita come le altre perché per la Morrone il visto per l’Eccellenza passa dalla gara più difficile. «La Vigor ha grandi motivazioni per evitare la semifinale playoff con il Belvedere – aggiunge – ma a prescindere da questo tocca a noi strappare i tre punti. Finora non siamo riusciti a vincere nessuno scontro diretto in quanto siamo finiti ko all’andata contro i biancoverdi e con il Sambiase abbiamo conquistato un punto in 180’».

Maio poi racconta un aneddoto che lo ha visto protagonista. «Prima della gara di Amantea (decisa da una una sua doppietta, ndr) – racconta – dissi a Piromallo che avevo sensazioni positive e che a mio avviso c’era realmente la possibilità di scavalcare il Sambiase e di ritrovarci al comando. Giuseppe era un po’ scettico e avrebbe messo la firma per un aggancio. Da San Fili arrivarono invece notizie positive che confermarono le mie sensazioni».

La consapevolezza di giocarsi tanto, tutto, è all’ordine del giorno. «Siamo arrivati alla resa dei conti – chiude – è l’ultima battaglia di un campionato che ci ha visti sempre al primo o al secondo posto. Dopo essere finiti a -10 siamo stati in grado di tornare in vetta ed è qualcosa che non mi sarei aspettato. Teniamoci stretta, con le unghie e con i denti, questa posizione».