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Cosenza, quanti volti alti. Le pagelle di una stagione indimenticabile

Le pagelle del Cosenza di una stagione indimenticabile. Palmiero e Tutino i migliori, bocciati gli attaccanti centrali. I voti di Giulio Cava. [nextpage title=”SARACCO” ] SARACCO: VOTO 6 Ha perso il posto dopo qualche errore di troppo e non ha mantenuto fede alle aspettative dopo un super campionato come quello di Serie C. Gli interventi che

Cosenza, quanti volti alti. Le pagelle di una stagione indimenticabile

Le pagelle del Cosenza di una stagione indimenticabile. Palmiero e Tutino i migliori, bocciati gli attaccanti centrali. I voti di Giulio Cava.

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SARACCO: VOTO 6 Ha perso il posto dopo qualche errore di troppo e non ha mantenuto fede alle aspettative dopo un super campionato come quello di Serie C. Gli interventi che hanno garantito qualche punto al Cosenza sono stati oscurati dalle critiche e dai giudizi della piazza che hanno spinto per l’avvicendamento.

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PERINA: VOTO 7.5 Come farsi rivalutare da un intero ambiente. Pietro Perina fino all’autunno dello scorso anno era considerato il terzo portiere, in ordine di gerarchia, dietro, anche, a Michele Cerofolini. Venne impiegato, in un allenamento, pure come centrale di centrocampo in assenza di calciatori di ruolo. Poi, lentamente, dopo ogni incertezza dei colleghi, si è confrontato con Braglia il quale gli ha dato una chance. Crotone. Derby vinto grazie anche a due suoi interventi molto coraggiosi (un uscita bassa su Spinelli). Protagonista insieme all’intero reparto arretrato che ha raccolto complimenti da tanti operatori calcistici, come l’ex direttore sportivo de Benevento Di Somma… e pensare che tutti invocavano un portiere dal mercato di riparazione. Adesso si parla di rinnovo.

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CORSI: VOTO 7 Corsi può essere l’esempio della rivincita della classe operaia. Tornando indietro di qualche anno, chi credeva che sarebbe stato il capitano del Cosenza in Serie B? Detentore per buona parte di stagione della corsia destra, molte volte sono venuti fuori alcuni limiti contro avversari di un certo calibro. Tuttavia, la piazza lo ha sempre apprezzato. Corsi non si cura di chi ha di fronte, da capitano lo affronta e basta. Un “Capitan American” in salsa bruzia, pronto ogni qual volta ad andare, se necessario, al di là delle proprie capacità. Un infortunio gli ha fatto terminare il campionato anzitempo, ma la sua presenza all’interno dello spogliatoio ha fatto la differenza.

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BITTANTE: VOTO 6.5 Ha dovuto vedersela con un infortunio che lo ha messo da parte per qualche partita, ma sulla fascia destra è stato più che un semplice sostituto per capitan Corsi.

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D’ORAZIO: VOTO 6,5 E’ stato il titolare della fascia sinistra per la seconda stagione consecutiva, per giunta in B. Mentre si appresta, l’anno prossimo, a passare la soglia dei 30 può ritenersi soddisfatto del campionato appena concluso. Ha fallito alcune semplici realizzazioni sotto porta (rivedere Cosenza-Benevento 0-0 del 16 dicembre 2018), ma ha trovato un gol-salvezza a Venezia importante quanto tutta Piazza San Marco.

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[nextpage title=”DERMAKU” ]

DERMAKU: VOTO 8 Ministro della difesa rossoblu. Dermaku è stato una sicurezza per l’allenatore Braglia. Fisico monumentale, il kosovaro è difficile da superare, soprattutto per un attaccante della stessa stazza. Tuttavia, se gli capita contro uno veloce, Dermaku soffre non poco. Lo si è visto durante la trasferta di La Spezia, quando Okereke seminava la discordia nella difesa rossoblù. Ma la sua stagione ha fatto risuonare le sirene di squadre molto importanti, anche di categoria superiore. E c’è il rischio concreto di perderlo a parametro zero.

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[nextpage title=”LEGITTIMO” ]

LEGITTIMO: VOTO 8 Se Dermaku è il ministro, lui è il paladino della difesa. Paladino perché, come Rolando, Legittimo ha sempre dimostrato (salvo rarissimi errori) una certa prontezza e sicurezza negli interventi. E’ un difensore, un uomo d’area, ma d’area propria. Non poche volte saliva a sostegno degli esterni di fascia, ma il ruolo di “crossatore” non è propriamente il suo. Quindi, poco propenso alla trazione offensiva, che però non disdegnava di impugnare.

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[nextpage title=”CAPELA” ]

CAPELA: VOTO 6.5 Ha saltato una fetta importante di stagione per colpa dell’infortunio rimediato il 30 settembre, durante Cosenza-Perugia. Tornerà in campo il 10 febbraio 2019 a Livorno, mentre rientrerà titolare, proprio, nella trasferta di Perugia (23 febbraio). Nel complesso un campionato più che discreto, salvo qualche svarione per un difensore col vizio di cercare ripetutamente il sentiero sconosciuto (quest’anno) della porta (tra qualche legno colpito). Umile e capace di ridestarsi dopo gli errori commessi.

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[nextpage title=”IDDA” ]

Show del Cosenza, un gol di D'Orazio piega il Venezia

IDDA: VOTO 7 Con lui, utilizzando un detto noto, la “classe operaia sale al potere”. Idda, come tanti altri in questa stagione, partiva dalle seconde file scavalcate una volta apertosi il varco dell’infortunio di Capela. Ha fatto il suo, di lavoro, consacrato da ben due gol (sempre decisivi, a Crotone e Verona).

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[nextpage title=”HRISTOV” ]

HRISTOV: VOTO 6 Gioca due partite dall’inizio: Pescara e Benevento. Nella prima offre una buona prova, gagliarda e senza timori reverenziali, mentre nella seconda (terminata 4-2), è complice nella prima e nella terza rete delle Streghe.

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[nextpage title=”MUNGO” ]

MUNGO: VOTO 6 Ha giocato tutte le partite per un girone intero. Qualche errore lo ha fatto, a memoria il gol mancato a Foggia e Pescara, però Mungo è una pedina importante nel terzetto di centrocampo (che sia 3-5-2 o 4-3-3). E’ un furetto che si insinua nelle crepe altrui, sebbene la Serie B sia altra cosa rispetto alla C. Nella seconda parte di stagione, Sciaudone e Bruccini gli hanno tolto parecchio spazio e ha dovuto accontentarsi di qualche ricambio. Braglia, tuttavia, lo tiene in grande considerazione.

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[nextpage title=”BRUCCINI” ]

BRUCCINI: VOTO 7 Prima parte di stagione in sordina, condizionata da quella pubalgia che lo ha massacrato fin dal ritiro a San Giovanni in Fiore. E’ nella parte finale, dopo il mercato di gennaio, che torna titolare inamovibile e realizza tre gol: i primi della sua carriera in Serie B. Per lui il rinnovo è cosa scontata.

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[nextpage title=”IZCO” ]

IZCO: SV Troppo poco in campo per essere giudicato. Dei fastidi muscolari lo hanno frenato quando stava per essere schierato titolare.

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[nextpage title=”SCIAUDONE” ]


SCIAUDONE: VOTO 7,5 Impatto subito molto forte nella piazza. Gol all’esordio a Verona e replica il turno successivo contro il Cittadella, una rete (e prestazione) questa che verrà ricordata negli anni. Ha portato l’effetto Ronaldo a Cosenza, imitandone l’esultanza, tanto che oggi tutti lo chiamano DS16. Centrocampista di temperamento e sacrificio, sarà uno dei calciatori di primo ordine del Cosenza della prossima stagione qualora venga riscattato.

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[nextpage title=”SCHETINO” ]

SCHETINO: SV Chi era costui? Soggetto ancora sconosciuto al pubblico rossoblù. Il resoconto finale parla di appena 20 minuti giocati, spalmati in (addirittura) 3 presenze (Venezia, Padova e Perugia). Non ha accumulato quel tanto di prestazione da fargli riconoscere una fisionomia caratteriali e contenutistica dal punto di vista delle qualità, che potranno pur esserci, ma a Cosenza non si sono notate, anzi, viste. Domenica sera, poi, i 90′ a Salerno.

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[nextpage title=”PALMIERO” ]

PALMIERO: VOTO 8.5 E’ cresciuto tanto rispetto ad un anno fa. Senza ricambi nel suo ruolo, Palmiero si è responsabilizzato a tal punto da diventare elemento imprescindibile per il centrocampo di Piero Braglia. Il napoletano è testa, ma anche gamba. Direttore ed esecutore, Palmiero ha dovuto reinventarsi, a seconda dei casi, mediano aggiunto. H vinto lo scontro diretto con il già predestinato Tonali e spera, in rientro a Napoli, di poter continuare la crescita qualitativa in una piazza più ambiziosa, magari di Serie A.

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[nextpage title=”TROVATO” ]


TROVATO: SV Un infortunio (legamento crociato) nel ritiro precampionato di San Giovanni in Fiore lo mette ko per tutto il campionato. Torna in tempo per esordire in B da titolare a Salerno. Visti i presupposti, va bene così.

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GARRITANO: VOTO 6 Il ritorno a Cosenza in Serie B (tra le altre cose) è stato sicuramente emozionante, ma alla fin delle fiera Garritano non ha condotto una stagione propriamente ottimale. “Nemo propheta in patria”, si potrebbe dire utilizzando la nota locuzione latina. L’ex Cesena e ChievoVerona ha totalizzato 27 presenze (17 da titolare), 3 goal (l’ultimo proprio a Salertno), 3 assist.

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[nextpage title=”TUTINO” ]


TUTINO: VOTO 8.5 Si è assunto la responsabilità di accollarsi un ruolo non propriamente suo, quello del centravanti. Lui che è più un esterno, un fantasista, insomma l’uomo che i goal li fa fare, creando le condizioni. Gennaro ha sopperito all’assenza del centravanti che il Cosenza non ha mai avuto negli ultimi tre anni. Contro il Venezia ha coronato il sogno della doppia cifra di gol, così da avere il proprio bagaglio quando rientrerà alla base napoletana. Un gol da cineteca, rovesciata e tiro di collo interno ad un cross, anch’esso impeccabile, del corregionale Palmiero. La Giovane Italia dice che è molto simile ad Alessio Cerci, sperando che non ne segua l’esempio. Tutino è senza dubbio migliorato sotto il profilo tecnico, qualcosa da sistemare c’è al livello caratteriale. Quando ha buttato a terra Bogdan lasciandosi provocare. In quel caso, con risultato a sfavore, doveva controllarsi di più, invece è stato mandato fuori con un rosso diretto.

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[nextpage title=”MANIERO” ]


MANIERO: VOTO 5.5 Parte discretamente, poi infortuni, sfortuna (in parte) ed errori gli impediscono di fare le cose per cui venne ingaggiato nella scorsa estate: i gol. L’almanacco dice, solo 3 reti realizzate in tutto e, andando a memoria, qualche giocata di pregio in fare dei compagni (ma anche qui, di assist se ne conta uno solo).

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LITTERI: VOTO 5.5 Il suo arrivo non ha cambiato nulla in avanti. Braglia è andato avanti con il solito Tutino ed Embalo nelle ultime partite. Ha fallito un calcio di rigore.

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[nextpage title=”BAEZ” ]


BAEZ: VOTO 7 Fa incetta di assist e vive la sua migliore stagione in Italia al servizio del Cosenza. Di grande temperamento, con qualche cartellino di troppo, ha saputo usare la sua classe nei momenti più difficili. Bravo a salire a bordo del treno giusto a Carpi, quando in modo fortunoso trovò il gol del pareggio che gli ha cambiato la stagione.  

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[nextpage title=”EMBALO” ]


EMBALO: VOTO 7 Sì, era quello che voleva fortemente Braglia. Un calciaotre che affondasse in profondità e che creasse spazio al resto della squadra da attaccare. Ha fatto gol, ha corso, ha duettato con Tutino e si è fatto rincorrere dagli avversari fino al 90′ passato. Applausi anche per lui.

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[nextpage title=”BRAGLIA” ]

BRAGLIA: VOTO 9 Il suo Cosenza è libero da pensieri. Quando Trinchera e Guarascio pensavano se fosse il caso di sollevarlo dall’incarico prima di Crotone, ci fu una sommossa popolare e il “Generale” restò al suo posto a furor di popolo. E’ riuscito ad ottimizzare il lavoro con una spesa minima da parte del patron, per il secondo anno di fila ha lavorato con un gruppo tirando fuori qualità nascoste ai più. Poi c’è la valorizzazione di Palmiero e Tutino. Che dire? Che possa chiudere la sua carriera al Marulla tra cento anni!

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