giovedì,Marzo 28 2024

Assolto in appello un imprenditore edile di Cosenza accusato di falso

Assolto in appello per non aver commesso il fatto un imprenditore edile di Cosenza condannato in primo grado per falso ideologico. I fatti risalgono al 2014, quando l’impresa si aggiudicava una gara d’appalto indetta dalla Provincia di Cosenza per i lavori di manutenzione straordinaria di una strada. La ricostruzione dei fatti La Provincia di Cosenza,

Assolto in appello un imprenditore edile di Cosenza accusato di falso

Assolto in appello per non aver commesso il fatto un imprenditore edile di Cosenza condannato in primo grado per falso ideologico.

I fatti risalgono al 2014, quando l’impresa si aggiudicava una gara d’appalto indetta dalla Provincia di Cosenza per i lavori di manutenzione straordinaria di una strada.

La ricostruzione dei fatti

La Provincia di Cosenza, in fase di accertamento dei requisiti, aveva riscontrato delle irregolarità circa alcuni versamenti presso l’Agenzia delle entrate e, revocando l’aggiudicazione della gara, inviava anche la comunicazione all’Autorità di Vigilanza e all’autorità giudiziaria.

Iniziava così un procedimento penale a carico dell’imprenditore durante il quale la difesa, rappresentata dall’avvocato Chiara Penna, ha fatto emergere come non fosse lui ad occuparsi dellacompilazione delle domande di partecipazione alle gare di appalto, bensì una società di consulenza amministrativa e tecnica che predisponeva le istanze che l’imprenditore si limitava a firmare.

La responsabile di tale società, inoltre, aveva lasciato svolgere gran parte del proprio lavoro al marito, che nulla aveva a che vedere con l’attività e che la firma apposta sull’istanza si differenziava da quella dell’imputato. Nonostante ciò e rigettando la richiesta di procedere a perizia sulla firma perché ritenuta ininfluente ai fini del decidere, l’imprenditore in primo grado ha subito una condanna a sei mesi di reclusione.

L’imputato è ricorso così in appello a mezzo del proprio difensore ed il giudice di Catanzaro, accogliendo le istanze della difesa e ritenendo il ragionamento in base al quale era stato condannato “induttivo”, lo ha finalmente assolto da ogni accusa per non aver commesso il fatto.

 

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