Regionali 2019 Calabria, le “croci e delizie” di Oliverio e Occhiuto

Regionali 2019 in Calabria: le vicende giudiziarie di Mario Oliverio e Mario Occhiuto si intrecciano con le loro ambizioni politiche.

Ieri, venerdì 17 maggio, la politica calabrese ha ricevuto due notizie rilevanti dal punto di vista giudiziario. La prima arriva dalla Cassazione che ha demolito il reato di abuso d’ufficio, contestato dalla Dda di Catanzaro al governatore Mario Oliverio. La seconda giunge, invece, dalla procura di Cosenza che ha notificato altri due avvisi di garanzia al primo cittadino bruzio, Mario Occhiuto.

Regionali 2019, la posizione di Mario Oliverio

Le motivazioni della Suprema Corte aprono, probabilmente, nuovi scenari nel centrosinistra. Se fino alla scorsa settimana, la candidatura a governatore della Calabria di Mario Oliverio era un argomento tabù, vista anche l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione (che il gip di Catanzaro ha escluso), oggi gli ermellini hanno “riabilitato” il politico di San Giovanni in Fiore.

Guardando le carte processuali, l’inchiesta più fastidiosa è “Lande desolate”. Passato questo ostacolo giudiziario, salvo nuove sorprese, Oliverio può rivendicare la sua candidatura. Toccherà poi al suo partito, il Pd, valutare se in questi cinque anni di governo regionale, la sua azione amministrativa sia stata efficace o meno. E qui, purtroppo, arrivano le note dolenti.

La maggioranza è divisa su più fronti, le vicende sulla bocciatura della legge sulla doppia preferenza di genere hanno ulteriormente creato spaccature tra chi sostiene fermamente Oliverio per le Regionali 2019 e tra chi è pronto a passare col centrodestra in Calabria. Insomma, ad oggi Oliverio ha più problemi politici che giudiziari.

Regionali 2019, la posizione di Mario Occhiuto

Il sindaco di Cosenza non passa un bel momento. In questo caso, le angosce sono più per le questioni giudiziarie che per quelle politiche. Infatti Mario Occhiuto, dal giorno della convention di Lamezia Terme, propedeutica per le Regionali 2019, ha ricevuto quattro avvisi di garanzia: dall’accusa di corruzione insieme a Mario Oliverio e Luigi Zinno alla bancarotta fraudolenta della Ofin (società finanziaria fallita nel 2914) dall’abuso d’ufficio per il soppalco del Mc Donald’s alla querela per diffamazione presentata da Nicola Morra. A ciò si aggiunge l’ipotesi di reato per truffa, seguito delle accuse del suo ex segretario Giuseppe Cirò. Senza dimenticare che non ancora non si conoscono le decisioni della procura di Roma, a distanza di quasi un anno dalla chiusura indagini, sull’inchiesta contro Corrado Clini e Martina Hauser, nella quale Occhiuto è accusato di associazione a delinquere dedita alla corruzione. L’accelerazione giudiziaria, dunque, può essere un ostacolo per il sindaco di Cosenza.

Se parliamo di strategie politiche, l’architetto di Cosenza non ha alcuna intenzione di arretrare di un millimetro. Ieri, alla domanda se intende fermarsi qualora non ottenesse l’unanimità sulla sua candidatura dalle altre forze del centrodestra, ha spiegato a Cosenza Channel che «avrei preferito iniziare prima il confronto sui territori. Abbiamo il sostegno di movimenti civici e siamo aperti al confronto con altre forze politiche», augurandosi quindi una convergenza di Lega e Fratelli d’Italia «come è avvenuto in altre regioni italiane». Occhiuto, a differenza di Oliverio, si sente già candidato a governatore per le Regionali 2019 in Calabria. (a. a.)

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