Il Forum Stefano Gioia: «Pappaterra all’Arpacal? Un conflitto d’interessi»
Le associazioni intervengono sulla nomina conferita al presidente del Parco del Pollino. E chiedono: «Chi controlla il controllore?» Da circa due settimane è stato nominato direttore dell’Arpacal. Un ruolo che si aggiunge a quello di presidente del Parco Nazionale del Pollino e che, secondo il Forum Stefano Gioia – che raccoglie associazioni e comitati calabresi
Le associazioni intervengono sulla nomina conferita al presidente del Parco del Pollino. E chiedono: «Chi controlla il controllore?»
Da circa due settimane è stato nominato direttore dell’Arpacal. Un ruolo che si aggiunge a quello di presidente del Parco Nazionale del Pollino e che, secondo il Forum Stefano Gioia – che raccoglie associazioni e comitati calabresi e lucani che si battono per il proprio territorio – lo porrebbe in un «macroscopico conflitto di interessi».
«Chi controlla il controllore?», si chiedono gli esponenti del Forum dopo aver definito Pappaterra «asso pigliatutto». Una nomina, dichiarano, ricevuta «dal suo compagno di partito» – il presidente della Regione Mario Oliverio – che lo pone a capo dell’ente «che ha il gravoso compito di monitorare lo stato dell’ambiente su tutto il territorio regionale (acque potabili e di balneazione, qualità dell’aria, dei suoli, inquinamenti d’ogni tipo e natura ecc.)».
Un incarico complesso e impegnativo che Pappaterra, dicono dal Forum, non solo ha accettato ma, «a quanto pare, non ha nessuna intenzione di “mollare” la carica di presidente dell’area protetta più grande d’Italia».
I dubbi del Forum
Una questione, proseguono, che «pone più di un interrogativo (salva ogni valutazione d’ordine giuridico, che lasciamo agli organismi deputati)».
Ed eccoli gli interrogativi. «Anzitutto, come farà il presidente Pappaterra, che non risulta essere dotato del dono dell’ubiquità, a governare in maniera propria e sensata due enti e due ambiti di lavoro così ampi, complessi, difficili da gestire, tra l’altro in una regione che proprio su questi ambiti vede da sempre piovere motivate e feroci critiche?».
«E non ritiene, il presidente Pappaterra di trovarsi in una evidente condizione di macroscopico conflitto di interessi, visto che ad Arpacal fanno capo i controlli ambientali su tutto il territorio regionale, e dunque anche quelli riguardanti il Parco Nazionale del Pollino?».
«Ove gli organi di vigilanza sull’attività dell’ente Parco non riscontrassero una incompatibilità giuridicamente fondata, ragioni di solare opportunità, oltre che necessità di garantire una adeguata funzionalità dei due enti, non dovrebbero essere forse seriamente considerate? O gli accordi “politici” sopra o sotto il famoso banco devono continuare a far premio sempre e su tutto – come al solito – nella nostra sempre più disastrata Calabria?».
La questione del Mercure
Non solo. Perché, osserva il Forum, un altro incarico già detenuto da Pappaterra aggraverebbe ulteriormente il conflitto già rilevato: «Pappaterra è anche presidente del consiglio di amministrazione dell’Osservatorio ambientale sulla centrale del Mercure, oltre che artefice principale della sua riapertura. Quello che tante polemiche ha sollevato, costituito con finanziamenti Enel (100.000 euro l’anno), che dovrebbe garantire il monitoraggio degli effetti delle emissioni della centrale sulla biodiversità del Parco e sulla salute dei residenti».
«Di questo Osservatorio si attendevano i risultati del secondo anno di monitoraggio, già dallo scorso mese di maggio. Che fine hanno fatto? In ogni caso, anche per l’Osservatorio si viene a concretizzare la “felice” coincidenza controllato-controllore».
«E così, alla fin qui disastrosa gestione dell’ente Parco, ancora privo del suo primo Piano del Parco a 25 anni dalla sua istituzione – gli ultimi 11 dei quali sotto la presidenza Pappaterra – va ad aggiungersi quest’ultima “perla” che condanna l’area protetta patrimonio dell’Umanità Unesco, nel migliore dei casi, ad uno stato agonico per chissà quanto tempo».
Concludono gli attivisti del Forum: «Questi comportamenti da “collezionista di figurine”, a tutto danno dei cittadini, non sono più tollerabili e se il presidente Pappaterra vuole continuare a farlo, speriamo ci sia chi finalmente deciderà di intervenire».