“LegittimaMente” boccia la gestione dei soldi pubblici del comune di Cosenza
LegittimaMente boccia la gestione dei soldi pubblici del comune di Cosenza. L’intervento di Katya Gentile. Ritorniamo a parlare della delibera n. 66 del 22 maggio 2019 della Corte dei Conti di Catanzaro, che abbiamo già esaminato nel nostro video pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione, per formine alla cittadinanza un ulteriore contributo in termini di comprensione e
LegittimaMente boccia la gestione dei soldi pubblici del comune di Cosenza. L’intervento di Katya Gentile.
Ritorniamo a parlare della delibera n. 66 del 22 maggio 2019 della Corte dei Conti di Catanzaro, che abbiamo già esaminato nel nostro video pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione, per formine alla cittadinanza un ulteriore contributo in termini di comprensione e di chiarezza di alcuni dei gravi elementi contestati dalla magistratura contabile.
1) I risultati amministrativi dichiarati dal Comune nel periodo che va dal 2015 al 2018, si rivelano inattendibili. Scrive, infatti, la Corte a pag. 60 della delibera: «Si deve evidenziare che i risultati di amministrazione conseguiti negli esercizi 2015-2018 risultano falsati – rectius, alterati in melius -». A tal proposito l’ex assessore al ramo, Luciano Vigna, dichiarava in data 21 febbraio 2018 che «il bilancio rispetta tutti i parametri previsti dalla legge e contiene strumenti che ci consentono di fronteggiare le emergenze che affiorano dal passato».
Anche il Sindaco il 2 marzo 2018 dichiarava: «Noi abbiamo preso in mano questo Comune quando era quasi destinato al dissesto finanziario. Dopo alcuni anni siamo riusciti a dimostrare che questa amministrazione ha risanato i conti, fra l’altro utilizzando molte risorse strutturali che prima andavano perdute, dunque senza utilizzare risorse del bilancio comunale». Pertanto, viste le gravi contestazioni mosse dalla Corte dei Conti ci chiediamo che credibilità possano avere le summenzionate dichiarazioni.
2) Il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, approvato dal Consiglio comunale nel 2013, è stato «gravemente disatteso» dallo stesso Comune, secondo quanto più volte evidenziato dalla sezione di controllo nella delibera esaminata. Quindi, ribadiamo che ci troviamo di fronte ad una Pubblica Amministrazione che promette, afferma di aver realizzato (mantenuto), ma, in realtà, ha prodotto l’esatto contrario, ossia ingenti danni (economico-finanziari) a tutta la comunità amministrata.
Ricordiamo che tutti noi abbiamo sostenuto il considerevole onere di 40.000 euro, quale parcella corrisposta all’Avv. Gaetano Callipo, incaricato di difendere il suddetto piano di riequilibrio del Comune, precedentemente bocciato, innanzi alle Sezioni Riunite in speciale composizione. È palese che, anche per tale ragione, sarebbe stato dovere giuridico e morale, da parte dell’amministrazione comunale, attuare il suddetto piano di riequilibrio. Riguardo all’annosa situazione dei debiti personali del Sindaco, a pagina 65 della delibera, la Corte attesta «l’assenza degli accantonamenti per indennità di fine mandato del Sindaco, già stigmatizzata dai Revisori all’1/1/2015, continua a permanere negli esercizi 2015, 2016, 2017 e 2018».
A tal proposito, ci chiediamo come mai l’Ufficio Legale del Comune, il 13 aprile 2018, affermava di aver provveduto all’accantonamento delle indennità rilasciando la seguente dichiarazione: «Nessuna somma ha mai corrisposto a terzi il Comune di Cosenza, se non quelle ritualmente trattenute sulle indennità del Sindaco e se mai dovesse essere tenuto al pagamento di altre somme, le stesse troveranno capienza sia sugli importi attualmente trattenuti e ritualmente accantonati sia dell’indennità di fine mandato». Da sottolineare che la precedente indennità di fine mandato, maturata nel periodo della consiliatura 2011/2016 è stata irregolarmente corrisposta al sindaco.
3) Con determina n.1862 del 20 giugno u.s. il responsabile del Servizio Finanziario ha affidato un incarico esterno per il monitoraggio del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale per la modica somma di 15.000 euro. Ciò che lascia allibiti è che tale compito è già devoluto per legge al Collegio dei Revisori dei Conti dello stesso Comune, ordinariamente retribuito, e non è previsto che altri possano mettervi mano. Poi, laddove, per assurdo, fosse consentito dalla legge, ci si chiede: era il caso di spendere altri soldi in questa fase delicatissima per le casse comunali?
Mentre restiamo in attesa di leggere le controdeduzioni elaborate dal comune per capire se saranno sufficienti ad evitare la procedura di dissesto che, ad oggi, sembra certa, non ci resta che far notare ai cittadini di Cosenza la coerenza di questa amministrazione comunale: sperpera ieri oggi e domani. (AssociazioneLegittimaMente – Presidente Katya Gentile)