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“Willy”, accusati di un incendio a Belsito: due assoluzioni in appello

“Willy”, accusati di un incendio a Belsito: due assoluzioni in appello. Ecco cosa ha stabilito la Corte d’Appello di Catanzaro. Si è concluso oggi, dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro (presidente Giancarlo Bianchi) il secondo grado di giudizio relativo alla cosiddetta operazione “Willy”, condotta dai carabinieri di Rogliano, che il 2 maggio 2016 aveva

“Willy”, accusati di un incendio a Belsito: due assoluzioni in appello

“Willy”, accusati di un incendio a Belsito: due assoluzioni in appello. Ecco cosa ha stabilito la Corte d’Appello di Catanzaro.

Si è concluso oggi, dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro (presidente Giancarlo Bianchi) il secondo grado di giudizio relativo alla cosiddetta operazione “Willy”, condotta dai carabinieri di Rogliano, che il 2 maggio 2016 aveva portato all’arresto di numerose persone tra Rogliano e Cosenza, con varie accuse per detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti. Fra gli arrestati vi erano anche i roglianesi Roberto Olibano junior e Giovanni Pagliaro, difesi entrambi dall’avvocato Antonella Rizzuto del foro di Cosenza, ai quali la procura di Cosenza aveva contestato anche un altro grave episodio: quello di avere incendiato l’auto di proprietà di un uomo residente a Belsito nella notte del primo luglio 2013.

In primo grado, ovvero il 18 dicembre del 2017, i due imputati avevano avuto una condanna rispettivamente a 3 anni, Olibano junior, e 3 anni e 8 mesi, Pagano, di reclusione per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e per danneggiamento seguito da incendio, nonché, con riferimento a quest’ultima accusa, al pagamento in solido di una provvisionale di 5000 euro immediatamente esecutiva in favore della persona offesa costituitasi parte civile. I due per questo motivo si erano visti prontamente recapitare un decreto ingiuntivo per provvedere al pagamento delle spese di risarcimento.

Operazione Willy, la sentenza d’appello

Dopo una lunga camera di consiglio e a fronte di una richiesta di conferma in toto della condanna, promanata dal procuratore generale Salvatore Di Maio, la Corte di Appello ha riformato la sentenza emessa dal Tribunale di Cosenza nei confronti dei due imputati, assolvendo gli stessi da alcune accuse in materia di stupefacenti, perché il fatto non sussiste, e, soprattutto, assolvendo gli stessi dal delitto di danneggiamento seguito da incendio, per non aver commesso il fatto, con conseguente revoca delle statuizioni civili.

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L’avvocato Antonella Rizzuto

Soddisfatta l’avvocato Antonella Rizzuto, la quale nella sua arringa difensiva ha puntualmente e con forza evidenziato le innumerevoli lacune delle indagini, così come emerse nel corso di un anno di piena istruttoria dibattimentale, dovute principalmente all’inattendibilità dei risultati delle intercettazioni e del servizio GPS alle stesse associato, nonché ad un modus operandi tipico dei militari che aveva dato per scontati troppi dati individualizzanti in realtà rimasti privi di riscontro, sempre in riferimento all’incendio dell’auto a Belsito.

Nel collegio difensivo compaiono anche gli avvocati Pasquale Vaccaro (difensore di Iside Marincola condannata in primo grado a 1 anno di reclusione con pena sospesa, la cui pena è scesa a soli 4 mesi) e Antonio Aloe del foro di Cosenza (difensore di Salvatore Calandrino, assolto in primo grado e per il quale il pubblico ministero aveva proposto appello, rigettato oggi stesso dalla Corte). Per altri episodi di spaccio, Olibano junior e Pagliaro condannati rispettivamente a un anno e sei mesi e otto mesi di carcere (pena sospesa).

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