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Debiti fuori bilancio a Cosenza, Occhiuto: «Eviteremo anche stavolta il dissesto finanziario»

Debiti fuori bilancio a Cosenza, Occhiuto: «Eviteremo anche stavolta il dissesto finanziario». Le parole del sindaco. Dal caso “Ecologia Oggi” alla discussione sui debiti fuori bilancio. Il consiglio comunale di Cosenza ieri ha vissuto momenti importanti e di tensione, senza la presenza dell’opposizione, vale a dire i consiglieri del Pd e del Psi. Rinviato il

Debiti fuori bilancio a Cosenza, Occhiuto: «Eviteremo anche stavolta il dissesto finanziario»

Debiti fuori bilancio a Cosenza, Occhiuto: «Eviteremo anche stavolta il dissesto finanziario». Le parole del sindaco.

Dal caso “Ecologia Oggi” alla discussione sui debiti fuori bilancio. Il consiglio comunale di Cosenza ieri ha vissuto momenti importanti e di tensione, senza la presenza dell’opposizione, vale a dire i consiglieri del Pd e del Psi. Rinviato il punto due per il fatto che non è pervenuto il parere del collegio dei revisori dei conti, si è poi accorpata la discussione dei punti 3, 4 e 5, rispettivamente il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, l’approvazione del regolamento per la definizione agevolata delle entrate tributarie e patrimoniali non riscosse a seguito della notifica di ingiunzioni di pagamento e la presa d’atto della delibera n. 66 della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo.

L’intervento del dirigente Giuseppe Nardi

Sui punti in discussione è intervenuto il Dirigente del settore Bilancio Giuseppe Nardi che, in particolare ha riferito sulla delibera della Corte dei Conti. «Contrariamente a quanto accade ritualmente – ha detto Nardi – la sezione di controllo della Corte dei Conti ha svolto attività di monitoraggio sul rispetto degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio finanziario al fine di comunicare eventuali reiterati scostamenti all’Ente redigente con la sola deliberazione, giammai intervenendo negli anni con segnalazioni e indirizzi. Pertanto, gli uffici non hanno potuto verficare eventuali scostamenti ed operare le eventuali correzioni».

Nardi ha inoltre affermato nella sua relazione che «se i reiterati scostamenti, come richiamati dalla Corte, fossero stati evidenziati all’Ente già dalla seconda semestralità di piano, sarebbero certamente stati oggetto di attenta verifica da oparte degli uffici e avrebbero dato, inoltre, la possibilità di valutare il ricorso alla rimodulazione del piano prevista dalla finestra normativa 2018. Il Piano di riequilibrio finanziario presentato nel 2013, tra i primi in Italia e in assenza di linee guida, è da considerarsi atipico. A ben vedere, con il Piano approvato dal Comune si quantificava una massa passiva pari a 114 milioni 751 mila euro costituita prevalentemente da oneri stimati, ma che di fatto rappresentavano “futuri fabbisogni finanziari”». 

«La Corte dei Conti – osserva ancora Nardi – si è soffermata, quindi, su alcuni elementi che non sono definibili quali obiettivi del piano, ma che sarebbero gli strumenti su cui far leva per l’assorbimento di un disavanzo individuato come “futuri fabbisogni finanziari” e pertanto non quantificabile nella sua riduzione nel tempo, pur nel mancato raggiungimento di maggiori entrate. Certamente la riscossione – ha proseguito il dirigente del settore Bilancio – non ha raggiunto i livelli previsti, ma non per carenze degli uffici o di una mancata e incisiva azione amministrativa, bensì per una congiuntura economica chiaramente sfavorevole e che ha avuto ripercussioni sul sistema delle autonomie locali nella sua interezza».

«Nonostante ciò, abbiamo aumentato la riscossiobne in conto residui del 12% del 2011 al 20% del 2018. Nel rendiconto del 2018 – è sempre Nardi che parla – si registra una capacità di accertamento delle entrate sullo stanziato, pari al 66% e l’83% del riscosso sul totale degli accertamenti dei titoli I e III in conto competenza. Per quanto riguarda le entrate si è espressa, quindi, un’ottima capacità di accertamento addirittura migliorativa in riferimento alle previsioni del piano di riequilibrio dal 2015 al 2018 per circa 22 milioni.  Inoltre, senza tener conto degli anni pregressi, solo nel 2018 emessi avvisi per tributi anni pregressi e recupero evasione per oltre 20 milioni ed iscritti in bilancio». Il dirigente Nardi ha poi concluso il suo intervento sottolineando che su sutto saranno inviate le controdeduzioni entro il primo luglio alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

Parola al sindaco Occhiuto

Subito dopo è intervenuto il sindaco Mario Occhiuto che ha ringraziato i consiglieri presenti per il senso di responsabilità dimostrato. Occhiuto ha stigmatizzato l’assenza di chi non ha partecipato alla seduta. «Si verifica spesso quando all’ordine del giorno ci sono temi importanti». Noi ci siamo assunti tutte le responsabilità del caso. Inviterei i cittadini a valutare questi comportamenti. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni e, se del caso, anche di sbagliare. E’ importante sottolineare – ha proseguito Occhiuto – che già dal 2010 era a rischio dissesto. Erano stati riconosciuti 8 milioni e 200 mila euro che provenivano dagli anni passati».

«Nel 2012 è stato introdotto il predisessto, una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto per evitare il dissesto vero e proprio. Una sorta di dissesto guidato, per i cittadini non cambia nulla perché il  livello di tassazione resta inalterato. Abbiamo realizzato il piano di riequilibrio finanziario e siamo stati uno dei primi Comuni d’Italia a farlo. Il piano di riequilibrio approvato dal Consiglio comunale era stato bocciato dalla corte dei conti calabrese e successivamente approvato (nel febbraio 2014) dalle sezioni riunite della Corte dei conti».

«Il nostro ente – prosegue il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto – versava in una situazione di grande criticità. Gli avanzi di bilancio degli anni precedenti erano determinati grazie all’inserimento di crediti privi di qualsiasi titolo. In sostanza, gli obiettivi principali erano lo stralcio e il successivo assorbimento di circa 100 milioni di euro di crediti e la netta riduzione delle spese per circa 25 milioni. I tempi di pagamento delle imprese superavano i 365 giorni. Un quadro desolante che ci ha posto dinanzi ad una decisione fondamentale: prendere la scelta politicamente più comoda dichiarando il dissesto che all’epoca avrebbe determinato gravi conseguenze occupazionali soprattutto per le categorie più deboli oppure cercare di mettere a posto i conti attraverso un piano di riequilibrio pluriennale che avrebbe mitigato le conseguenze sulla città».

Evitare di nuovo il dissesto finanziario

Il sindaco Occhiuto, aggiunge: «Stiamo risanando una situazione ereditata. Abbiamo fatto scelte opportune. Sulla riduzione della spesa, i dati di bilancio evidenziano un risultato che è andato oltre le previsioni. Rispetto ai 23,1 milioni previsti dal piano abbiamo operato una riduzione di 26,4 milioni con un risultato che ha superato le previsioni per 3,1 milioni. Quella nella quale ci troviamo è una condizione nella quale si trovano tutti gli enti. Il 30% dei Comuni è in dissesto o in predissesto. E’ stato presentato, su iniziativa dell’ANCI un Ordine del giorno in Parlamento per elaborare il piano di riuquilibrio in 20 anni. Se la ragioneria generale dello Stato dovesse concederlo a tutti i comuni si aggravererebbe la situazione nazionale».

«Nel 2013 la Corte dei conti bocciò il nostro piano. Nel 2014 avemmo ragione noi. Potrebbe capitare la stessa cosa. I numeri nella loro oggettività dimostrano che la situazione è nettamente migliorata. Sono fiducioso che riusciremo per la terza volta ad evitare l disssesto. Il comune di Cosenza non lo merita. I conti sono quelli del passato. Se questo miglioramento sarà ritenuto idoneo per evitare il dissesto, lo dovrà deciderà la Corte dei conti e poi eventualmente le sezioni unite della stessa Corte. Attendiamo fiduciosi l’esito, convinti di aver profuso tutti gli sforzi possibili grazie ai quali anche una eventuale dichiarazione di dissesto non avrebbe nessuna conseguenza pratica per i cittadini e soprattutto per le categorie più deboli» conclude il sindaco Occhiuto.

Gli altri punti approvati

Il Consiglio ha, infine, approvato i restanti punti all’ordine del giorno: il regolamento comunale per la valorizzazione delle botteghe e degli antichi mestieri della città di Cosenza, la discussione sull’opportunità di ripristinare un numero di loculi adeguato a garantire degna sepoltura ai poveri della città, la presa d’atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa eseguito dal servisio di controllo interno sugli atti di cui al comma 4 dell’art.9 del regolamento approvato dal consiglio con delibera n.2 del 7 gennaio 2013, adottati nell’anno 2018 2° semestre.

Rinviata la trattazione della questione relativa alla richiesta di canoni di locazione pregressi a famiglie abitanti in alloggi di proprietà comunale, nonché la verifica di accertamento notificate nelle case dei cosentini (IMU, TARSU, Acqua), per l’assenza del primo firmatario, e la discussione sulla trasformazione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie per approfondimenti nelle commissioni consiliari competenti.

Nello Salvatore Mannarino

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