Assoluzioni e condanne, nel merito del processo "Frontiera": la ricostruzione
Assoluzioni e condanne, nel merito del processo “Frontiera”: la ricostruzione delle posizioni più significative. Del processo “Frontiera” fanno più notizia le assoluzioni rispetto alle pesanti condanne decise dal tribunale collegiale di Paola. I giudici di primo grado infatti hanno mantenuto inalterato l’impianto accusatorio relativo all’associazione dedita al narcotraffico, mentre hanno individuato tre imputati quali partecipi
Assoluzioni e condanne, nel merito del processo “Frontiera”: la ricostruzione delle posizioni più significative.
Del processo “Frontiera” fanno più notizia le assoluzioni rispetto alle pesanti condanne decise dal tribunale collegiale di Paola. I giudici di primo grado infatti hanno mantenuto inalterato l’impianto accusatorio relativo all’associazione dedita al narcotraffico, mentre hanno individuato tre imputati quali partecipi del clan Muto di Cetraro. Poi tante assoluzioni, tra cui quella dell’avvocato Michele Rizzo. Hanno un peso diverso, ovviamente, quelle di Giorgio Ottavio Barbieri, Francesca Barbieri, Massimo Longo e Franco Muto (solo in riferimento all’accusa di associazione mafiosa).
Narcotraffico e 416bis
Trovano accoglimento, rispetto alle richieste della Dda di Catanzaro, le condanne per narcotraffico di Luigino Valente, Cono Gallo, Vito Gallo, Emilio Iacovo, Alex Tufo, Giuseppe Crusco, Vincenzo Campagna e Agostino Iacovo, per citare quegli imputati che hanno avuto una pena alta. Per quanto riguarda l’associazione mafiosa, i giudici ritengono che Antonio Pignataro e Piermatteo Forestiero (condannato anche per la gestione “occulta” dell’Eurofish di Cetrato all’epoca sotto il controllo degli amministratori giudiziari) siano tra gli organizzatori del clan Muto, mentre Antonio Mandaliti sarebbe uno dei dirigenti con mandato di controllo del territorio da Diamante fino a Praia a Mare. Per Chiappetta sancita, per ora, la posizione di semplice appartenente.
L’avvocato assolto
Tra gli imputati del processo “Frontiera” c’era anche l’avvocato Michele Rizzo, accusato di aver rivelato notizie coperte da segreto istruttorio a Franco Muto. Secondo la Dda di Catanzaro, il legale aveva saputo da un soggetto rimasto allo stato attuale ignoto, l’esistenza di un sistema di videosorveglianza installato nel piazzale dell’Eurofish di Cetraro, agevolando la cosca Muto. Accuse e ricostruzioni che non hanno trovato conforto nel corso dell’istruttoria dibattimentale. Oggi il tribunale collegiale ha assolto l’avvocato del foro di Paola.
Il resto del dispositivo
Il tribunale di Paola ha stabilito l’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed interdizione legale per tutta l’espiazione della pena nei confronti di Antonio Abbruzzese “Banana”, Davide Bencardino, Vincenzo Campagna, Gino Caroprese, Enzo Casale, Simone Chiappetta, Giuseppe Crusco, Gaetano Favaro, PierMatteo Forestiero, Cono Gallo, Vito Gallo, Agostino Iacovo, Emilio Iacovo, Antonio Mandaliti, Franco Muto, Antonio Pignataro, Maurizio Rango, Alex Tufo e Luigino Valente.
Imputati condannati anche al risarcimento del danno in favore della Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Scalea e Comune di Cetraro. Inoltre, libertà vigilata per la durata di tre anni a carico di Antonio Mandaliti, Emilio Iacovo, PierMatteo Forestiero, Davide Bencardino, Antonio Pignataro e Simone Chiappetta.
Immediata scarcerazione, infine, per Giuseppe Antonuccio, Agostino Bufanio, Luca Carrozzini, Simone Iannotti e Fabrizio Vitale se non cautelati o detenuti per altro titolo. E’ libero invece Giuseppe Calabria. Per concludere, restituiti i beni a Giorgio Ottavio Barbieri, Francesca Barbieri, Giuseppe Antonuccio e Giuseppe Calabria. Il tribunale di Paola ha inviato gli atti al pm in relazione a due testimonianze. Si tratta di un uomo di Belvedere Marittimo e l’altro di Maratea. Motivazioni depositate entro 90 giorni. (a. a.)