venerdì,Giugno 13 2025

Pagina Facebook in memoria di Santina Adamo. «Non smetteremo di combattere»

Nasce una pagina Facebook in memoria di Santina Adamo. «Non smetteremo di combattere». Ecco alcuni commenti. Nasce una pagina Facebook in memoria di Santina Adamo, la ragazza di 35 anni originaria di Rota Greca ma residente a Taverna di Montalto Uffugo, deceduta mercoledì scorso dopo aver partorito all’ospedale di Cetraro. Sul caso indaga la procura

Pagina Facebook in memoria di Santina Adamo. «Non smetteremo di combattere»

Nasce una pagina Facebook in memoria di Santina Adamo. «Non smetteremo di combattere». Ecco alcuni commenti.

Nasce una pagina Facebook in memoria di Santina Adamo, la ragazza di 35 anni originaria di Rota Greca ma residente a Taverna di Montalto Uffugo, deceduta mercoledì scorso dopo aver partorito all’ospedale di Cetraro. Sul caso indaga la procura di Paola che ha già disposto l’esame autoptico nel corso del quale emergerebbe come causa della morte uno choc emorragico avvenuto per la mancanza di altre sacche di sangue che sarebbero dovute arrivare dal centro trasfusionale di Paola. Un ritardo nella consegna che avrebbe peggiorato le condizioni cliniche della vittima, in vacanza a Cetraro in attesa di mettere al mondo la sua splendida creatura.

E l’inchiesta va avanti

Per il momento nel registro degli indagati ci sono sei persone, tra personale medico e ostetriche che hanno preso in cura la donna, ma come annunciato da Cosenza Channel l’inchiesta è destinata ad allargarsi andando oltre le (presunte) responsabilità mediche. Il procuratore capo Pierpaolo Bruni, insieme ai suoi colleghi, lavora con la massima attenzione al fine di dare risposte alle famiglia di Santina Adamo che chiede verità e giustizia.

“Verità per Santina Adamo”, aperta pagina Facebook

Verità e giustizia sono anche i due obiettivi della pagina Facebook “Verità per Santina Adamo” aperta nelle scorse ore dalle amiche della ragazza cosentina. Tante iscrizioni già avvenute e soprattutto tanti ricordi (e commenti) della giovane donna, scomparsa prematuramente. Tra i tanti, c’è quello di Debora che scrive: «Che il suo nome risuoni e riecheggi per secoli e secoli, che il suo viso sia l’immagine di una battaglia che non smetteremo di combattere, finché avremo voce: grideremo».

Poi tocca a Carmelina «la vita è importante, non possiamo permettere di togliercela, non possiamo permettere così tanta negligenza nella Sanità del Sud» e infine Silvia: «La storia di Tina mi ha molto colpito come donna e come mamma. 9 mesi di attesa, di gioia, di aspettative, sentirlo crescere nel tuo ventre, poi tutto viene spezzato in un giorno che doveva riempire gli occhi di lacrime di gioia invece sono state lacrime di dolore».

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