venerdì,Marzo 29 2024

Occhiuto in consiglio comunale: «Gli assenti sono irresponsabili, basta complotti»

Il sindaco Mario Occhiuto in consiglio comunale: «Gli assenti sono irresponsabili, basta complotti». Assestamento e salvaguardia degli equilibri di bilancio al centro dell’ultimo consiglio comunale di Cosenza andato in onda questa mattina a Palazzo dei Bruzi. Il sindaco Mario Occhiuto ha letto in apertura la delibera n.97 del 6 luglio 2012 con la quale la

Occhiuto in consiglio comunale: «Gli assenti sono irresponsabili, basta complotti»

Il sindaco Mario Occhiuto in consiglio comunale: «Gli assenti sono irresponsabili, basta complotti».

Assestamento e salvaguardia degli equilibri di bilancio al centro dell’ultimo consiglio comunale di Cosenza andato in onda questa mattina a Palazzo dei Bruzi. Il sindaco Mario Occhiuto ha letto in apertura la delibera n.97 del 6 luglio 2012 con la quale la Corte dei Conti, al termine delle attività istruttorie svolte attestava già allora le gravi irregolarità e/o criticità nella gestione del Comune per il superamento di 4 parametri su 10. Con quella decisione la Corte dei Conti indicava, già nel 2012, «necessarie misure correttive» rivolgendo all’amministrazione un invito a dichiarare il dissesto.

Mole debitoria ridotta

«Questa delibera – ha detto il sindaco Mario Occhiuto in apertura di intervento – è del 2012 e l’abbiamo ricevuta appena ci siamo insediati. Non abbiamo mai fatto riferimento a queste delibere se non per difenderci. Avevamo davanti due strade: dichiarare il dissesto o aprire la procedura del predissesto. Abbiamo scelto quest’ultima e siamo stati il secondo Comune in Italia dopo Catania ad adottarla. Ancora oggi siamo costretti ad approvare manovre per coprire i debiti ereditati da tanti anni di cattiva gestione. I dati evidenziano chiaramente come la mole debitoria del Comune è stata notevolmente ridotta in questi ultimi sette anni. Basta analizzare i rendiconti di bilancio per verificare come i residui passivi (ossia i debiti) siano passati da 376 milioni del 2011 a 123 del 2018. Anche parificando gli stati patrimoniali adeguando quello del 2011 ai nuovi criteri con i quali è stato redatto quello del 2018, si registra una riduzione di circa 60 milioni di euro.

Debiti ereditati dal passato

«Al nostro arrivo – ha aggiunto il sindaco – abbiamo trovato una massa enorme di debiti e una situazione di squilibrio finanziario. Optammo per la scelta del predissesto o dissesto guidato. Non si tratta del problema di dover ricercare le colpe ad ogni costo, ma solo di ristabilire la verità e fare il massimo per la città. Abbiamo ridotto il numero dei dipendenti (oggi sono circa 500) ed anche quello dei dirigenti. E’ chiaro che un Comune che ha un carico di spesa fisso per il personale, se non ci sono entrate corrispondenti, va inevitabilmente incontro allo squilibrio tra entrate ed uscite».

I debiti fuori bilancio? Prescritti…

«Noi, di contro, abbiamo, invece, dato servizi ai cittadini e sono anche più qualificati» ha evidenziato il sindaco Mario Occhiuto. «Non scopriamo ora che Cosenza vive sul baratro del dissesto. Lo diceva già la delibera 97 del 2012 della Corte dei Conti. Ancora oggi siamo costretti a rimediare al deficit e alla cattiva gestione precedente e a ripianare i debiti del passato (32 milioni)». Sui presunti crediti vantati dalla Regione (20 milioni) Occhiuto dice che «non li abbiamo inseriti in bilancio perché prescritti; la Corte dei conti li considera con il dubbio. E comunque si tratta di debiti del passato».

Un particolare ringraziamento il sindaco lo ha rivolto al dirigente del settore Bilancio Giuseppe Nardi che ha lavorato a stretto contatto di gomito con l’ex assessore Vigna, oggi consulente dello stesso sindaco. Ringraziamento rivolto da Occhiuto anche a Antonio Molinari, suo capo di gabinetto: «Alla sua esperienza mi sono affidato per fare verifiche sui numeri. Rispetto alle spese, abbiamo indicato degli obiettivi e li abbiamo superati. E’ stata aumentata la mole di accertamenti sulle entrate. Avevamo 320 milioni di accertamento, ne abbiamo fatti 350. Non ci è stata d’aiuto la diffusa evasione. I cittadini hanno pagato di meno rispetto alle nostre aspettative. Molti cittadini non hanno pagato. In ogni caso registriamo un incremento nelle entrate del 12%.

«Denunce a ripetizione contro di me»

«Non abbiamo aumentato le entrate secondo le aspettative. Anche qui, però, si è verificato qualcosa di strano – ha affermato il sindaco -. In genere mi fido delle persone. Ma in passato c’è stato sempre chi ha tentato di bloccare i lavori in cui eravamo impegnati. Ci hanno denunciato su ogni cosa, persino per i lavori della Fontana di Giugno. Scegliendo la strada del predissesto abbiamo fatto la scelta più responsabile, altrimenti, ad esempio, le cooperative sarebbero state annullate, perché non avevano il contratto. Per amministrare la città ci vuole coraggio. Ci sono consiglieri comunali che non sono venuti non solo oggi, ma anche in passato, perché hanno paura. Ci vuole coraggio anche quando si tratta di assumere decisioni impopolari».

L’attacco alla minoranza assente

«Qualsiasi scelta si faccia, se viene fatta per il bene della città, trova sempre qualcuno che è contro quella scelta. Io in commissione bilancio sono andato, ma i consiglieri di minoranza che pure erano presenti in commissione, oggi non sono venuti. Sono stato sempre disponibile, ed è strano che qualcuno possa dire che il sindaco non è disponibile. I cittadini del futuro vedranno le opere che sono state realizzate, ma i consiglieri che oggi non sono venuti in aula non li ricorderà nessuno. E’ incredibile che qualche consigliere prima dichiara di voler sfiduciare il sindaco e poi manda una giustificazione per motivi di famiglia. Ci vuole coraggio. Il consigliere comunale è chiamato a venire in aula. Spero che i cittadini ricordino chi è venuto e chi non è venuto ed è andato solo nelle conferenze stampa».

Cosa cambia per i cittadini?

«Per quanto riguarda la manovra, non cambierà nulla per i cittadini. Nessun commissario si sostituirà  alla gestione ordinaria del Comune. Spero di portare a compimento il riequilibrio finanziario in 10 anni. Nel 2014 avemmo ragione, spero che per coerenza questa azione possa essere portata a compimento. Ci sono le condizioni per guardare al futuro, dopo aver realizzato opere pubbliche che sono entrate nel patrimonio della città. Non abbiamo creato la città perfetta, però possiamo dire che ci siamo impegnati e in otto anni siamo riusciti a migliorarla».

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