martedì,Marzo 19 2024

Sversamento liquami in fosso, posta sotto sequestro condotta di Corigliano Rossano

Sversamento liquami in fosso, posta sotto sequestro condotta di Corigliano Rossano. I carabinieri forestale hanno denunciato sei persone. Una condotta e un fosso di diversi chilometri e un collettore che sfocia nel mare sono stati posti sotto sequestro nel comune di Corigliano-Rossano area urbana di Corigliano da parte dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di

Sversamento liquami in fosso, posta sotto sequestro condotta di Corigliano Rossano

Sversamento liquami in fosso, posta sotto sequestro condotta di Corigliano Rossano. I carabinieri forestale hanno denunciato sei persone.

Una condotta e un fosso di diversi chilometri e un collettore che sfocia nel mare sono stati posti sotto sequestro nel comune di Corigliano-Rossano area urbana di Corigliano da parte dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Corigliano. Il sequestro è avvenuto in quanto da diversi anni l’Amministrazione Comunale ha consentito all’interno del fosso consortile lo sversamento di liquami fognari senza alcun trattamento. A tal riguardo diverse sono state le segnalazioni all’Amministrazione Comunale di cittadini e di personale ASP servizio igiene pubblica intervenuto che non hanno però portato ad una soluzione del problema.

Lo sversamento dei liquami ha provocato nelle acque la formazione di schiume oltre all’emissione di forti maleodori tipici fognari in grado di molestare un numero considerevole di abitanti. Inoltre il fosso, denominato “S. Lucia”, non appare idoneo a svolgere funzioni di corpo recettore, tanto da far configurare anche una gestione illecita di rifiuti liquidi costituiti da reflui urbani che determinano un evidente pericolo per la salute pubblica essendo questo ubicato in una area altamente popolata. Si è anche provveduto ad interessare l’Arpacal i cui esiti analitici hanno fatto emergere un elevato tasso di escherichia coli, superiore di molto ai limiti previsti.

Oltre al sequestro si è quindi proceduto alla denuncia di sei persone, responsabili di settore e amministratori, i quali dall’attività investigativa effettuata e dagli atti acquisiti hanno avuto, nel periodo dal 2012 al 2017, un comportamento omissivo circa il problema segnalato dai cittadini e dall’autorità di polizia giudiziaria che ha portato al conseguente danneggiamento delle acque pubbliche.  

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