martedì,Ottobre 15 2024

Contratto dei metalmeccanici, il motore della produzione industriale italiana

Dopo alcuni mesi di discussione e l’approvazione da parte degli organismi statutari delle categorie, il 4 settembre è stata presentata dai Consigli Generali delle tre organizzazioni sindacali metalmeccaniche, riunite unitariamente a Roma, la piattaforma con cui avviare la discussione sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici in scadenza il 31 dicembre

Contratto dei metalmeccanici, il motore della produzione industriale italiana

Dopo alcuni mesi di discussione e l’approvazione da parte degli organismi statutari delle categorie, il 4 settembre è stata presentata dai Consigli Generali delle tre organizzazioni sindacali metalmeccaniche, riunite unitariamente a Roma, la piattaforma con cui avviare la discussione sul rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei metalmeccanici in scadenza il 31 dicembre 2019 e firmato da Federmeccanica – Assistal unitariamente a Fim, Fiom e Uilm il 26 novembre del 2016. L’obbiettivo dichiarato, che le organizzazione dei metalmeccanici si pongono, nel presentare una piattaforma unitaria che mancava dal 2006, è il rinnovo del contratto, il rilancio del lavoro industriale, mentre nel Paese i processi produttivi economici e sociali si presentano con una complessità con cui fare i conti.

Desertificazione industriale in Calabria

In diverse aree del territorio nazionale, soprattutto nel Mezzogiorno, sono in corso processi di permanente crisi in intere filiere del settore, con la Calabria interessata a vere e proprie dinamiche di desertificazione industriale, con cadute strutturali di investimenti e progressive riduzioni dei livelli occupazionali, in un contesto sociale fortemente degradato in cui i tassi di emigrazione hanno raggiunto i livelli degli anni cinquanta del secolo scorso. Tuttavia, altre aree e comparti produttivi importanti hanno trovato nuove opportunità e sono protagoniste e motore di crescita generale. Sono state le aree e le aziende che, utilizzando  gli investimenti agevolati dall’iperammortamento sostenuti dalle risorse pubbliche in maniera rilevante, hanno innovato, diversificato e si sono ristrutturate. 

I tanti posti di lavoro persi nel corso degli anni

Tuttavia ciò non è stato indolore, nella crisi, per le riorganizzazioni, ristrutturazioni ed innovazione, nella metalmeccanica si sono persi oltre 300.000 posti di lavoro, è aumentata la precarietà, il ricorso ai subappalti, sono peggiorate le condizioni di lavoro ed il costo del lavoro è rimasto costante consentendo alle aziende una crescità del valore aggiunto assolutamente non equamente redistribuito, favorendo esclusivamente gli aumenti dei profitti. Per queste ragioni il cuore della piattaforma è incentrato sul valore del lavoro, sul riconoscimento del sapere professionale e sul diritto soggettivo, al suo accrescimento, sul rilancio industriale ed occupazionale, l’incremento dei salari, la riduzione delle tasse per i lavoratori, la crescita e l’estensione degli ammortizzatori sociali, la massima attenzione ai temi della sicurezza e salubrità sui luoghi di lavori per contrastare la strage delle morti e degli infortuni.

Le richieste delle organizzazioni sindacali

Dopo la conquista unitaria del CCNL e la conferma della sua articolazione nei due livelli contrattuali avvenuta nel 2016, l’articolazione delle richieste di oggi tiene conto di ciò che è avvenuto in questi anni, di come è stato agito ed applicato il contratto non nascondendosi i limiti ed i contrasti, gli istituti non regi agibili, nel variegato mondo del sistema delle imprese italiano. Ed in questi anni, ribadisco, insieme alla scarsa attivazione della contrattazione di secondo livello, ciò che è emersa è la questione salariale, per questo motivo la piattaforma punta ad un aumento del salario dell’8% sui minimi contrattuali, relativo al periodo 2020-2022, per aumentare il peso del potere d’acquisto dei lavoratori.

Le tre sigle sindacali si sono riunite lo scorso 4 settembre a Roma
Le tre sigle sindacali si sono riunite lo scorso 4 settembre a Roma

Altrettanto centrale è emersa la questione di una reale riforma del sistema di classificazione e degli inquadramenti per consentire a tutte le aziende piccole e grandi di avere certezza di applicazione ed efficacia, nonché consentire ai lavoratori  attraverso le proprie rappresentanze unitarie di avere ruolo nell’organizzazione del lavoro e dei processi produttivi, in tante aziende diventata unilaterale.

Contratto dei metalmeccanici risorsa per il Paese

La piattaforma, nel pieno rispetto delle regole democratiche assunte unitariamente da FIM FIOM e UIL, sarà ora discussa nelle assemblee per poi essere sottoposta alla consultazione certificata con voto segreto dei lavoratrici e dei lavoratori. L’auspicio è che le controparti si rendano disponibili ad un confronto serio ed efficace, consapevoli che come sempre se sarà necessario la trattativa sarà sostenuta dalla mobilitazione e la lotta affinché il CCNL dei metalmeccanici continui ad essere uno dei pilastri dei diritti dei lavoratori, dell’unità del Paese, della sua crescita produttiva ed economica come sempre nella storia italiana.

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