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Da Napoli a Lattarico per una rapina e un furto: ecco le indagini di “Vulture”

Concorso in rapina e tentato furto in abitazione con l’aggravante di aver agito in più persone riunite all’interno di privata dimora e dietro minaccia di un cacciavite. E’ questo il capo di imputazione contestato ai componenti dell’altro gruppo criminale – composto da soggetti di nazionalità slava ed italiana, situati a Napoli e Corigliano-Rossano, responsabili in ordine ad una rapina in abitazione ed

Da Napoli a Lattarico per una rapina e un furto: ecco le indagini di “Vulture”

Concorso in rapinatentato furto in abitazione con l’aggravante di aver agito in più persone riunite all’interno di privata dimora e dietro minaccia di un cacciavite. E’ questo il capo di imputazione contestato ai componenti dell’altro gruppo criminale – composto da soggetti di nazionalità slava ed italiana, situati a Napoli e Corigliano-Rossano, responsabili in ordine ad una rapina in abitazione ed un tentato furto in abitazione commessi, a distanza di pochi giorni, a Lattarico, nel mese di giugno 2018.

Da Napoli a Lattarico, ecco il modus operandi

Il gruppo criminale, composto da 5 persone, agiva in pieno giorno in villette isolate. Una volta individuato l’obiettivo da colpire entravano in azione repentinamente, bussando alla porta di casa della vittima e qualificandosi come “carabinieri”. Una volta dentro l’abitazione, mentre uno dei malviventi teneva bloccata la vittima dietro minaccia di un cacciavite, gli altri tre complici rovistavano l’abitazione, per poi darsi velocemente alla fuga a bordo di un’autovettura di grossa cilindrata condotta dal quinto complice che faceva da autista e da “palo”. Tale modalità operativa presenta sostanziali analogie con altre rapine consumate nella Sibaritide, su cui sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza.

Il tentato furto in abitazione del 22 giugno 2018

Nella mattinata del 22 giugno 2018, i malviventi bussavano reiteratamente alla porta della vittima, un 17enne di Lattarico, che in quel momento si trovava in casa da solo. Qualificatisi come “carabinieri”, immobilizzavano con una mossa fulminea il giovane, tenendolo fermo con la forza e strappandogli il telefono cellulare dalle mani al fine di impedirglidi chiedere aiuto al 112, mentre gli altri complici rovistavano nei cassetti, mettendo a soqquadro l’intera abitazione per poi dileguarsi senza riuscire ad asportare nulla, verosimilmente impauriti da una sirena udita a distanza.  

La rapina del 26 giugno 2018

Il 26 giugno 2018, con un’azione criminale del tutto analoga, i malviventi bussavano reiteratamente alla porta della vittima, un 41enne di Lattarico, e dopo essersi, ancora una volta, qualificati come “carabinieri”, immobilizzavano l’uomo. Ripetendo un tragico copione, strappavano con forza il telefono cellulare dalle mani del malcapitato, così consentendo agli altri complici di rovistatene i cassetti e negli armadi dell’intera abitazione, in ultimo riuscendo adasportare numerosimonili in oro.

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Una volta usciti dall’abitazione, i malviventi si accorgevano della presenza di un amico della vittima, che nel frattempo era arrivato a bordo di un furgone nei pressi dell’abitazione per un saluto, e si dirigevano minacciosamente verso di lui danneggiandogli la fiancata destra del furgone. L’uomo, in preda al panico, partiva velocemente a bordo del furgone inseguito dai malviventi, i quali, dopo aver tentato più volte disperonarlo, senza riuscirci, desistevano e si davano precipitosamente alla fuga.

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