martedì,Marzo 19 2024

Katya Gentile: «Dopo il dissesto, Occhiuto dovrebbe dimettersi»

Il dissesto finanziario del Comune di Cosenza, unico e solo nella Sua storia, è stato dichiarato dalla Corte dei Conti alla fine di un articolato e democratico contraddittorio, tra Essa e il Comune, durante il quale non sono stati forniti adeguati chiarimenti, nè congrue pezze documentali, che potessero giustificare e controvertere le innumerevoli contestazioni definitivamente

Katya Gentile: «Dopo il dissesto, Occhiuto dovrebbe dimettersi»

Il dissesto finanziario del Comune di Cosenza, unico e solo nella Sua storia, è stato dichiarato dalla Corte dei Conti alla fine di un articolato e democratico contraddittorio, tra Essa e il Comune, durante il quale non sono stati forniti adeguati chiarimenti, nè congrue pezze documentali, che potessero giustificare e controvertere le innumerevoli contestazioni definitivamente accertate nella sentenza del 16 ottobre u.s. (per come previsto dall’iter procedurale che viene attuato per tutti gli Enti pubblici). 

Con insinuazioni ed illazioni, neanche troppo velate, il sindaco (necessariamente minuscolo) vorrebbe far credere che ci siano stati un tempismo singolare ed un’azione inusuale che lo renderebbero, “ancora un volta”, vittima di un “GomBlotto” orchestrato da “odiatori”, nel cui novero, questa volta, fa rientrare anche una delle più serie e rigorose Magistrature italiane. Tutto nel fallimentare tentativo di coprire le proprie e le altrui gravissime responsabilità.

Altrui, naturalmente, sta per quelle dei Dirigenti preposti, che, reclutati illegittimamente, in violazione dell’art. 110, comma 1, del d. lgs. n. 267 del 18.8.2000, sono stati pubblicamente “ringraziati” dal sindaco per l’opera prestata, insieme ai componenti del suo staff, in un lungo e toccante post in cui vengono decantate le peculiarità personali che hanno reso ognuno di loro indispensabile. E a breve, i suddetti dirigenti percepiranno la retribuzione di risultato, per l’annualità 2017, per aver contribuito a portare il Comune in dissesto (sic!). 

È quanto stabilito nella determinazione dirigenziale n. 2848 del 18.10.2019, addirittura posteriore alla data della sentenza che sancisce definitivitavemnte il dissesto, 16.10.2019. Per quanto riguarda poi gli addebiti, che egli muove verso chi lo ha preceduto, è inutile dire che il debito già ci fosse, lo sapevamo tutti. È il QUANTUM a fare la differenza, ed è lì che il “maestro” mette in campo le sue arti dissimulatorie. Ma se come dice lui ” i numeri sono numeri” quelli non mentono. Si tratta, infatti, di circa 100.000.000 di euro nel 2011 contro i circa 350.000.000 di euro nel 2018 (e vi rammentiamo che, ahinoi, al peggio non c’è mai fine). 

Con un gesto tanto spregiudicato, quanto vigliacco, ha voluto prendersi anche il lusso di addebitare le colpe ai cosentini che non pagherebbero le tasse; senza pensare che, solo a dirlo, avrebbe fatto comunque harakiri. Tant’è che le domande che vengono immediatamente spontanee sono almeno due: perché se ne accorge solo ora? Che cosa ha fatto per ben 8 anni? Non avrà realmente pensato di essere a Ginevra […]???

Per poter procedere ad una disamina, sempre obiettiva e ancor più attinente alla realtà, aspettiamo la pubblicazione, nella Sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web comunale, di ogni provvedimento adottato dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti lo scorso 16 ottobre. In conclusione, dopo otto anni e mezzo di disamministrazione, con la conferma del dissesto, arriva inevitabilmente la resa dei conti. Per le aziende private, come per gli Enti pubblici, il Rappresentante legale è il primo responsabile ed in questi casi le dimissioni sarebbero doverose e non più procrastinabili. (*Presidente Associazione LegittimaMente)

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