venerdì,Settembre 22 2023

Bancarotta Tesi, la Cassazione: «Motivazioni carenti per condannare»

Che la sentenza dello scorso luglio della Corte di Cassazione sul caso della bancarotta Tesi potesse aprire uno scenario ben diverso da quello prospettato dalla procura di Cosenza lo si capiva già dal dispositivo, emesso dalla quinta sezione penale, ma le motivazioni che hanno portato all’annullamento con rinvio di tutte le condanne degli imputati, tra

Bancarotta Tesi, la Cassazione: «Motivazioni carenti per condannare»

Che la sentenza dello scorso luglio della Corte di Cassazione sul caso della bancarotta Tesi potesse aprire uno scenario ben diverso da quello prospettato dalla procura di Cosenza lo si capiva già dal dispositivo, emesso dalla quinta sezione penale, ma le motivazioni che hanno portato all’annullamento con rinvio di tutte le condanne degli imputati, tra cui l’ex assessore al Bilancio del Comune di Cosenza, Luciano Vigna e dell’attuale assessore comunale, Michelangelo Spataro, sono significative di un processo carente di prove valide per arrivare alla certa responsabilità penale di chi oggi attende un nuovo processo d’appello.

Bancarotta Tesi, nel merito della sentenza

La Corte di Cassazione in 28 pagine disarticola punto dopo punto le motivazioni della Corte d’Appello di Catanzaro che, a differenza del tribunale collegiale di Cosenza, aveva assolto gli imputati per il capo C, condannandoli invece per i capi B e F. Accuse sovrapponibili, che avrebbero dovuto portare il processo in un binario diverso da quello che gli ermellini hanno snocciolato in diritto in questi mesi.

Il reato di bancarotta fraudolenta così com’è stato posto dai giudici di secondo grado non è attribuibile a coloro i quali avevano ottenuto una sentenza di assoluzione per un reato, in quanto le condotte erano legate tra loro. Ne va dunque del buon esito del processo sulla bancarotta Tesi che ora dovrà passare da una nuova sezione della Corte d’Appello di Catanzaro. Attendono di conoscere il loro futuro processuale Filomena Pometti, Michelangelo Spataro, Francesco Capocasale, Michele Montagnese, Gianluca Bilotta, Luigi Vacca, Luciano Vigna, Antonio Gargano e Antonio Viapana.

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