venerdì,Febbraio 14 2025

Truffa ai danni dello Stato, assolta imprenditrice di Cosenza

Stamane dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Cosenza, Francesca De Vuono, si è concluso il processo a carico della dottoressa A. G., amministratrice di una nota e importante azienda, con oltre 120 dipendenti, che opera sull’intero territorio regionale in un campo particolarmente delicato come quello della sicurezza. Sia l’amministratore che l’azienda, imputata ai sensi

Truffa ai danni dello Stato, assolta imprenditrice di Cosenza

Stamane dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Cosenza, Francesca De Vuono, si è concluso il processo a carico della dottoressa A. G., amministratrice di una nota e importante azienda, con oltre 120 dipendenti, che opera sull’intero territorio regionale in un campo particolarmente delicato come quello della sicurezza. Sia l’amministratore che l’azienda, imputata ai sensi della normativa sugli illeciti delle persone giuridiche, erano difesi dall’avvocato Andrea Onofrio.

La donna era imputata, unitamente alla società di cui è legale rappresentante, per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, perché, secondo l’accusa formulata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, avrebbe illecitamente conseguito un ingiusto profitto, pari a circa 1 milione di euro, attraverso una indebita compensazione ottenuta da parte dell’INPS, in relazione ad un programma di Cassa Integrazione particolare, denominata “on the job”.

Truffa ai danni dello Stato, come si è svolto il processo?

All’esito di un processo durato oltre cinque anni, che ha visto celebrare decine di udienze nelle quali sono sfilati più di 100 testimoni fra quelli di accusa e quelli chiamati dalla difesa, il Tribunale ha assolto A.G. e la sua azienda con la formula più ampia, per insussistenza del fatto, accogliendo la richiesta formulata nella conclusione della propria discussione dall’avvocato Andrea Onofrio. Il dibattimento, infatti, ha provato, in maniera certa e incontrovertibile, la assoluta linearità e correttezza di ogni aspetto relativo alla pratica approvata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e costantemente monitorata e ispezionata dall’Ufficio Provinciale del Lavoro di Cosenza. Nemmeno uno tra gli elementi che solitamente si rinvengono in una ipotesi di truffa, è emerso dalle centinaia di pagine che hanno composto un processo articolato e complesso.          

L’avvocato Andrea Onofrio, peraltro, nel corso della propria discussione ha stigmatizzato come, per i fatti da cui scaturiva il procedimento penale, la polizia giudiziaria concludeva le proprie indagini addirittura sollecitando l’applicazione di una misura cautelare a carico sia dell’amministratrice A.G. che dell’azienda, proponendo un sequestro preventivo pari alla asserita indebita percezione, cosa che avrebbe definitivamente compromesso l’attività della società e la stessa sopravvivenza della società, in maniera del tutto ingiustificata visto l’esito del processo, che ha acclarato la assoluta innocenza della titolare e la insussistenza di qualsiasi ipotesi di reato. 

Nello Salvatore Mannarino

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