sabato,Marzo 15 2025

La Corte di Cassazione: «Giorgio Barbieri non è mafioso»

Arriva una nuova importante sentenza che riguarda il profilo giudiziario di Giorgio Ottavio Barbieri, l’imprenditore arrestato nel 2017 sia dalla Dda di Reggio Calabria (operazione “Cumbertazione”) sia dalla Dda di Catanzaro (operazione “Cinque Lustri”). La procura reggina aveva chiesto l’arresto ritenendo sussistente la gravità indiziaria in ordine all’aggravante mafiosa e puntualmente la Corte di Cassazione,

La Corte di Cassazione: «Giorgio Barbieri non è mafioso»

Arriva una nuova importante sentenza che riguarda il profilo giudiziario di Giorgio Ottavio Barbieri, l’imprenditore arrestato nel 2017 sia dalla Dda di Reggio Calabria (operazione “Cumbertazione”) sia dalla Dda di Catanzaro (operazione “Cinque Lustri”). La procura reggina aveva chiesto l’arresto ritenendo sussistente la gravità indiziaria in ordine all’aggravante mafiosa e puntualmente la Corte di Cassazione, come ha fatto in passato anche con la Dda di Catanzaro, ha annullato il provvedimento cautelare del Riesame di Reggio Calabria, questa volta senza rinvio, come richiesto dai difensori di Barbieri. E’ un dato di non poco conto, perché gli ermellini avevano illustrato gli argomenti che i giudici del Riesame avrebbero dovuto valorizzare per giungere a una conclusione positiva, sponda accusa, della consapevolezza di Giorgio Ottavio Barbieri nell’aver favorito il clan Piromalli di Gioia Tauro, essendone un finanziatore occulto nel campo dei grandi appalti pubblici in provincia di Reggio Calabria. Così non è stato.

Giorgio Ottavio Barbieri, cosa dice la Cassazione

La Cassazione scrive che «il Tribunale avrebbe dovuto fare riferimento, al fine di verificare la sussistenza della circostanza aggravante, al criterio previsto dall’art. 59 cod. pen., e cioè avrebbe dovuto verificare se Barbieri conoscesse o avesse ignorato per colpa il fatto cautelare oggetto della circostanza aggravante». In poche parole, gli ermellini ritengono che Barbieri, nonostante avesse rapporti lavorativi con Giorgio Morabito, non era a conoscenza che i Bagalà avessero legami con i Piromalli di Gioia Tauro. Un assunto accusatorio già smontato in precedenza che il Riesame di Reggio Calabria non è riuscito a dimostrare, prelevando singole intercettazioni telefoniche tra Morabito e altri soggetti che nulla avevano a che fare con Giorgio Ottavio Barbieri. Ricordiamo, infine, che quest’ultimo ha già ottenuto una sentenza assolutoria nel merito relativa al processo “Frontiera”, dove in quel caso la Dda di Catanzaro riteneva che Barbieri fosse un referente del clan Muto di Cetraro. Giorgio Ottavio Barbieri in questo processo è difeso dagli avvocati Giuseppe Milica e Giovanni Passalacqua.

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