giovedì,Marzo 28 2024

La Corte dei Conti condanna politici e dirigenti. Ecco la replica

Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta del Sud, la Corte dei Conti ha condannato cinque consiglieri regionali nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli”. Secondo la procura della Corte dei Conti il danno erariale è di oltre 530mila euro, suddiviso in 63.732 ciascuno per Francesco D’Agostino, Giuseppe Gentile, Giuseppe Graziano, Giuseppe Neri e Antonio Scalzo. Infine, il dirigente del

La Corte dei Conti condanna politici e dirigenti. Ecco la replica

Come riporta l’edizione odierna della Gazzetta del Sud, la Corte dei Conti ha condannato cinque consiglieri regionali nell’ambito dell’inchiesta “Rimborsopoli”. Secondo la procura della Corte dei Conti il danno erariale è di oltre 530mila euro, suddiviso in 63.732 ciascuno per Francesco D’Agostino, Giuseppe Gentile, Giuseppe Graziano, Giuseppe Neri e Antonio Scalzo. Infine, il dirigente del settore commissione bilancio e programmazione economica del Consiglio regionale della Calabria, Luigi Danilo Latella, dovrà restituire 212mila euro circa. 

La replica di Gentile, Scalzo e Graziano

«La sentenza della Corte dei Conti di condanna dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale riguarda questioni inerenti ad una delibera di stanziamento fondi attribuiti ai Gruppi consiliari e varata all’inizio della X Legislatura regionale. Non si tratta di spese sostenute dai 5 componenti dell’Ufficio di Presidenza i quali pertanto nulla hanno lucrato sulle spese dei gruppi consiliari» scrivono i tre candidati del centrodestra.

«Si tratta, invece, di cifre attribuite, su indicazione del responsabile dell’ufficio di ragioneria del Consiglio regionale, ai Gruppi consiliari e di cui non si è fatto alcun utilizzo. La sentenza fa riferimento all’applicazione a tutti i gruppi dei principi sanciti dalle Sezioni Riunite della stessa Corte dei Conti a proposito delle spese per il personale ritenute assolutamente regolari».

«Nessuno sperpero di fondi, quindi, come si è fatto intendere, ma solo uniformità di trattamento per tutti i gruppi seguendo le chiare decisioni delle Sezioni Riunite su spese assolutamente identiche» concludono Gentile, Graziano e Scalzo.

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