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Disabile colpito da un grosso masso, condannato l’ex sindaco Maritato

E’ arrivata la sentenza di primo grado sul caso di un giovane disabile di 35 anni, Diego Carbone colpito nel 2015 ad Acquappesa da un grosso masso. A processo c’erano l’ex sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato e il responsabile dell’ufficio tecnico di Acquappesa, Roberto Laino. I reati contestati dalla procura di Paola erano quelli di

Disabile colpito da un grosso masso, condannato l’ex sindaco Maritato

E’ arrivata la sentenza di primo grado sul caso di un giovane disabile di 35 anni, Diego Carbone colpito nel 2015 ad Acquappesa da un grosso masso. A processo c’erano l’ex sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato e il responsabile dell’ufficio tecnico di Acquappesa, Roberto Laino. I reati contestati dalla procura di Paola erano quelli di lesioni personali colpose e omissioni in atti d’ufficio. Il disabile, quel giorno, si trovava sulla battigia a pochi metri da una rupe rocciosa, quando fu colpito all’improvviso da un grosso masso staccatosi dalla parete rocciosa che lo travolse. La vittima si era procurata la rottura della milza con lesioni multiple di continuo ed ampie aree emorragiche, tanto da essere sottoposto a un intervento chirurgico il 1 luglio 2015.

Secondo il teorema accusatorio della procura di Paola, l’ex sindaco Giorgio Maritato, era a conoscenza del fenomeno franoso in località Palmentello e per gli inquirenti avrebbero omesso di segnalare la zona quale area a pericolo, non adottando le necessarie misure a salvaguardia della pubblica incolumità «che in concreto avrebbero impedito il tragico evento». 

Nel corso della requisitoria, la procura di Paola ha chiesto una sentenza di assoluzione per entrambi gli imputati ma nel corso della discussione l’avvocato di parte civile, Chiara Penna ha chiesto al collegio giudicante del tribunale di Paola di non accogliere la richiesta dell’accusa. Così, al termine della Camera di Consiglio, il tribunale collegiale di Paola (presieduto dal presidente Alfredo Cosenza) ha condannato Giorgio Maritato a un mese di reclusione per il reato di lesioni personali colpose. Assolto invece Roberto Laino e lo stesso Maritato per il reato di omissioni in atti d’ufficio.

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