venerdì,Marzo 29 2024

Centro storico, dopo il sisma si temono nuovi crolli

Anche stavolta pericolo scampato, ma il centro storico di Cosenza ieri ha vissuto momenti di autentico terrore. Ed è arrivato il momento di collaborare tra cittadini e istituzioni per scongiurare che riaccada. Il terremoto che ha fatto tremare Cosenza e il suo hinterland avrebbe potuto fare danni enormi a corso Telesio e dintorni. Molti i

Centro storico, dopo il sisma si temono nuovi crolli

Anche stavolta pericolo scampato, ma il centro storico di Cosenza ieri ha vissuto momenti di autentico terrore. Ed è arrivato il momento di collaborare tra cittadini e istituzioni per scongiurare che riaccada. Il terremoto che ha fatto tremare Cosenza e il suo hinterland avrebbe potuto fare danni enormi a corso Telesio e dintorni. Molti i palazzi a rischio, tant’è che Mario Occhiuto, a pochi minuti dalla scossa, si è precipitato a Cosenza vecchia per verificare che gli edifici avessero resistito al sisma. Una visita che anche il Comitato Piazza Piccola, da anni impegnato nella mappatura degli immobili a rischio del centro storico e spesso in contrapposizione con il Comune, ha apprezzato. Ma agli apprezzamenti per la tempestività del sindaco nel recarsi sul posto sono seguite poi le richieste. Perché – spiega il comitato – «non è più rimandabile la discussione sulla messa in sicurezza del centro storico».

Occhiuto nel centro storico poco dopo il terremoto

La natura smaschera le istituzioni

Nonostante i palazzi siano restati in piedi, molti cittadini hanno segnalato grosse lesioni all’interno e all’esterno degli immobili, spiegano gli attivisti della città vecchia. Il tutto, mentre l’assenza di vie di fuga sicure ha aumentato in maniera esponenziale i timori dei residenti. «La natura – scrivono – ha messo a nudo tutte le debolezze del centro storico, ma anche della macchina organizzativa e informativa che dovrebbe esserci da parte degli enti e della Protezione civile». Ed allora ecco pronto un elenco per Occhiuto, con dentro tutto quello che a Cosenza vecchia ritengono sia necessario fare.

Undici punti per salvare il centro storico

Undici i punti su chi hanno insistito gli attivisti della parte più antica della città. Il primo non può che essere la «messa in sicurezza dei palazzi a rischio e di tutte le strutture, compresi muri di contenimento e ponti». Una richiesta simile riguarda «l’installazione dei sensori di movimento sui palazzi a rischio», che fa il paio con la realizzazione di una «postazione di studio, controllo e monitoraggio sugli immobili del centro storico». Fondamentali anche «l’individuazione e la realizzazione di vie di fuga e zone di assembramento, sicure, accessibili, senza barriere architettoniche e ben indicate». Scontata – o, almeno, dovrebbe esserlo – la «verifica dei danni strutturali».

Più informazioni per i cittadini

Ma servono anche linee guida e informazioni sul da farsi per i residenti. E’ mancata, invece, finora una «campagna di informazione su come comportarsi in caso di sisma all’interno del centro storico». Il Comitato Piazza Piccola chiede, quindi, «esercitazioni annuali di evacuazione antisismica». Ma anche «un piano del soccorso da realizzare insieme a forze dell’ordine, 118, vigili del fuoco e Protezione civile», così come «un Piano di emergenza e protezione civile». Viste le caratteristiche del quartiere, gli attivisti invocano pure «un’unità operativa di protezione civile presente sul luogo, con personale e attrezzatura», nonché «colonnine anti-incendio e defibrillatori».

Vite umane più preziose delle ideologie

A Cosenza vecchia, pur di arrivare al più presto a soluzioni ormai improcrastinabili, sono disposti a seppellire l’ascia di guerra. Bando quindi alle contrapposizioni con Palazzo dei Bruzi degli ultimi anni e via libera al dialogo, nonostante le divergenze di vedute. «Abbiamo invitato il sindaco a convocare una riunione urgente su questi punti, mettendo da parte simpatie ed antipatie, posizioni politiche e visioni, per mettere al centro le priorità della città vecchia davanti a tutto. Abbiamo dato piena disponibilità a dare il 100% di noi stessi per affrontare questi problemi, perché davanti ad eventi simili si antepone soltanto la sicurezza e la salvaguardia della vita delle persone».

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