Corso Telesio, un santo all’attacco dei pregiudizi
Corso Telesio e il centro storico hanno un nuovo santo a cui votarsi, anche se non si è credenti. A pochi passi da piazza Piccola stamattina è apparsa «l’immagine di un canuto signore ricoperto di metallina. In mano, un lungo bastone, una bonaria barba bianca a ricoprirgli il volto. Alle spalle, l’alba dello Ionio e
Corso Telesio e il centro storico hanno un nuovo santo a cui votarsi, anche se non si è credenti. A pochi passi da piazza Piccola stamattina è apparsa «l’immagine di un canuto signore ricoperto di metallina. In mano, un lungo bastone, una bonaria barba bianca a ricoprirgli il volto. Alle spalle, l’alba dello Ionio e il tramonto del Tirreno, sovrapposti, che accarezzano il nostro mare. Da quel mare molti sono arrivati, in quel mare molti sono morti, alti su quel mare vorremmo camminare per affogare tutte le nostre miserie».
Queste le parole usate dagli artefici dell’improvvisa “apparizione” a metà tra fede e laicità. Massimo Pastore, con la complicità del collettivo Gaia, regala a corso Telesio un San Francesco da Paola inedito. Si tratta di «un “santo migrante” che, da un futuro/passato prossimo, viaggia verso di noi». La sua missione? «Ricordarci che essere “santi”, ieri come oggi, vuol dire combattere i pregiudizi, oltrepassare i confini, sfidare i divieti, “migrare” per sfuggire alla persecuzione e al rifiuto. Cosenza vecchia, traballante, accoglie il suo santo, specchio della sua identità meticcia, perché San Francesco è l’anima peregrina di ognuno di noi».