«Al mercato di piazza Amendola nessuna distanza di sicurezza»
Dopo l’ordinanza del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che segue le indicazioni del governo in merito al Coronavirus, il tradizionale mercato del venerdì in piazza Amendola si è tenuto regolarmente creando non poche preoccupazioni tra chi vive la zona., come il Centro di salute mentale che, nei giorni dell’emergenza Coronavirus, ha dovuto cambiare l’assistenza di
Dopo l’ordinanza del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che segue le indicazioni del governo in merito al Coronavirus, il tradizionale mercato del venerdì in piazza Amendola si è tenuto regolarmente creando non poche preoccupazioni tra chi vive la zona., come il Centro di salute mentale che, nei giorni dell’emergenza Coronavirus, ha dovuto cambiare l’assistenza di un servizio già allo stremo che viene a contatto con pazienti “particolari” che hanno bisogno di attenzioni maggiori rispetto ad altri.
Il mercato di piazza Amendola
L’ordinanza firmata due giorni fa da Mario Occhiuto parla di un «Corpo di Polizia municipale» che«assicurerà la massima attività di sensibilizzazione nei confronti degli esercenti e dei cittadini tutti, al fine di evitare assembramenti di persone, nell’ambito dei mercati all’aperto, dinanzi a bar, ristoranti ed altri esercizi per la somministrazione alimenti e in altri luoghi».
Ieri mattina di agenti della polizia municipale, fra i banchi del mercato, non se ne sono visti. Certo, tra le bancarelle non c’è stata la tradizionale folla degli altri appuntamenti, segno che il Coronavirus ha fatto centro nella psiche delle persone, ma si registra anche la totale assenza della distanza di sicurezza fra un ambulante e l’altro. Anche perché nessuno ha dato disposizioni precise in merito.
I venditori si sono dunque presentati, come ogni venerdì, per fare una normale giornata di lavoro sotto gli occhi sgomenti degli operatori del Centro di salute mentale e dei pazienti. «Non si vuole criminalizzare nessuno degli ambulanti ovvio – spiega chi ha vissuto la mattina a piazza Amendola – ma allo stesso tempo c’è preoccupazione perché non si vede nessuna misura di sicurezza».
Centro Salute Mentale da potenziare
Intanto al Csm si combatte la battaglia del depotenziamento della struttura. Dall’Asp di Cosenza non arrivano né medici, né materiale. L’accesso dei pazienti è contenuto. E’ difficile, tuttavia, far capire a chi non ha gli strumenti psichici e psicologici quando tutto questo venga fatto per la salute di tutti. Il Coronavirus aumenta, dunque, il rischio sicurezza del Centro salute mentale sotto ogni punto di vista. La piazza e le sue traverse, infine, continuano ad essere invase dai rifiuti non raccolti nonostante le tante sollecitazioni ufficiali e non.
- Tags
- Coronavirus