Coronavirus in Italia, giornata difficile: boom di casi. Tutti i numeri
Giornata difficile in Italia per un considerevole aumento dei casi di coronavirus. Circa 2mila contagi in più in 24 ore che non mettono di buon umore né il Governo né la comunità scientifica. I decessi superano quota mille, mentre ci sono sempre più pazienti ricoverati in Terapia Intensiva. Ecco comunque tutti i dati della situazione
Giornata difficile in Italia per un considerevole aumento dei casi di coronavirus. Circa 2mila contagi in più in 24 ore che non mettono di buon umore né il Governo né la comunità scientifica. I decessi superano quota mille, mentre ci sono sempre più pazienti ricoverati in Terapia Intensiva. Ecco comunque tutti i dati della situazione italiana nell’ambito dell’emergenza coronavirus.
I dati aggiornati in Italia
- 15.113 i casi totali, le persone attualmente positive sono 12.839, 1.016 deceduti e 1258 guariti.
Tra gli 12.839 positivi:
- 5.036 si trovano in isolamento domiciliare
- 6.650 ricoverati con sintomi
- 1.153 in terapia intensiva
I casi di contagio nelle regioni italiane
- 8.725 in Lombardia
- 1.947 in Emilia Romagna
- 1.384 in Veneto
- 592 nelle Marche
- 580 in Piemonte
- 364 in Toscana
- 274 in Liguria
- 211 in Trentino Alto-Adige
- 200 in Lazio
- 179 in Campania
- 167 in Friuli Venezia Giulia
- 115 in Sicilia
- 104 in Puglia
- 84 in Abruzzo
- 64 in Umbria
- 39 in Sardegna
- 33 in Calabria
- 27 in Valle d’Aosta
- 16 in Molise
- 8 in Basilicata
Le parole del capo della Protezione Civile
Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli nel corso della consueta conferenza stampa ha precisato che è necessario rispettare le regole del DPCM per evitare che il coronavirus circoli ancora più velocemente nel nostro Paese. «Facciamo un sacrificio tutti quanti. La regola principale è mantenere le distanze anche in famiglia. Io mi sono imposte delle regole. Credo che sia nell’interesse di tutti noi». Ad una domanda di una giornalista, fermata ieri sera col marito mentre portava a spasso il cane, ha risposto così: «Il senso del provvedimento in alcuni casi è quello di rimanere a casa se non si ha un valido motivo per farlo. Serve lo stato di necessità. Portare fuori il cane può esserlo».
In conferenza stampa c’era anche il professor Paolo d’Ancona dell’Istituto Superiore di Sanità che ha spiegato come siano arrivate solo 77 cartelle cliniche di persone decedute ed è prematuro parlare di coronavirus quale causa di mortalità in questi pazienti.