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Fascisti da tastiera, su Twitter è boom per #Mussolini

In Italia, scriveva Ennio Flaiano, i fascisti sono una trascurabile maggioranza. Ora a confermare l’attendibilità dell’aforisma dello scrittore – uno che aveva in odio tutte le dittature, rosse o nere che fossero – è arrivato internet. Da giorni ormai le persone rinchiuse in casa si sono riversate sul web alla ricerca di notizie su quanto

Fascisti da tastiera, su Twitter è boom per #Mussolini

In Italia, scriveva Ennio Flaiano, i fascisti sono una trascurabile maggioranza. Ora a confermare l’attendibilità dell’aforisma dello scrittore – uno che aveva in odio tutte le dittature, rosse o nere che fossero – è arrivato internet. Da giorni ormai le persone rinchiuse in casa si sono riversate sul web alla ricerca di notizie su quanto accade e accadrà, in una sorta di infodemia che ha contagiato praticamente tutti. Alla già folta schiera di Ct della Nazionale e laureati summa cum laude all’università della strada l’esodo di massa dal reale al virtuale ha aggiunto milioni di improvvisati virologi, epidemiologi, microbiologi, Nobel e Pulitzer, statisti. E, a giudicare da Twitter, nostalgici del fascismo.

Parole e frasi di tendenza sul social network

Come molti sapranno, il social network permette agli utenti di interagire confrontandosi su specifici argomenti, mettendo questi – e non le amicizie, come nella più famosa creatura di Zuckerberg – al centro di tutto. Twitter è il luogo virtuale che ha sancito il trionfo degli hashtag, parole (o intere frasi) chiave precedute dal simbolo # spesso utilizzate ormai anche su Facebook. L’esempio più fresco e sotto gli occhi di tutti è probabilmente #iorestoacasa, coniato dal Governo e rimbalzato sulle bacheche di tutti gli italiani in maniera sempre più incessante giorno dopo giorno. Lo stesso Twitter segnala nella home page di ogni utente quali siano gli hashtag di maggiore tendenza, i temi più presenti nelle conversazioni – in gergo trend topic – del momento in una nazione. E tra quelli del Belpaese – seppur a distanza da #Conte, trionfatore assoluto del momento tra i politici nostrani – ce n’è uno che continua a scalare posizioni in classifica. L’hashtag #Mussolini, infatti, questa mattina risultava uno dei più ricorrenti nei tweet degli italiani.

Per rispettare le regole non servono i fascisti

Per arruolarsi nel Battaglione Tuttologi non sembra dunque richiesto il ricordo di deportazioni, purghe, alleanze con i nazisti, omicidi politici, leggi razziali e altre nefandezze compiute dai fascisti. Né quello del patriottismo – per quelli che distinguono tra vite di serie A o di serie B in base alla nazione di provenienza – che il duce mise in mostra tentando la fuga in uniforme da tedesco. La paura del contagio pare aver generato un’insaziabile sete di repressione, arrivata a sfociare nel rimpianto di una dittatura che in Italia ha fatto più vittime del coronavirus.
È giustissimo pretendere il massimo senso di responsabilità da parte di tutti nel rispettare le disposizioni anti contagio, servono a salvare altri esseri umani. Meno razionale appare, invece, invocare il ritorno di qualcuno che già cento anni fa vietava di radunarsi, ma solo a quelli che provavano a pensarla diversamente dalle squadracce al suo servizio. L’Italia in questo momento ha bisogno di camici bianchi, non di camicie nere. Non serve un dittatore per seguire regole come le attuali, basta il cervello.

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