domenica,Ottobre 13 2024

Cosenza, città deserta tra arcobaleni e ambulanze del 118

Sul balcone di una casa in via Montagna c’è il disegno di un arcobaleno, la bandiera tricolore e quella del Cosenza calcio. Alzando gli occhi al cielo, nella prima domenica dell’ordinanza della Governatrice Jole Santelli che restringe ancora di più le possibilità di contatto a causa del Coronavirus, di immagini così nella città dei bruzi

Cosenza, città deserta tra arcobaleni e ambulanze del 118

Sul balcone di una casa in via Montagna c’è il disegno di un arcobaleno, la bandiera tricolore e quella del Cosenza calcio. Alzando gli occhi al cielo, nella prima domenica dell’ordinanza della Governatrice Jole Santelli che restringe ancora di più le possibilità di contatto a causa del Coronavirus, di immagini così nella città dei bruzi ce ne sono parecchie. I lupi non si scordano mai. Le strade sono deserte ma potrebbero esserlo ancora di più. Qualche macchina c’è e scorre pure ad alta velocità visti gli ampi spazi di manovra. I controlli di vigili urbani e forze dell’ordine ci sono.

La polizia e gli agenti della municipale presidiano l’ingresso autostradale di Cosenza Sud. Fermano chi entra in città. In via Pasquale Rossi c’è l’unica farmacia aperta oggi in città insieme a quella di corso Mazzini. C’è un po’ di fila: l’unica farmacista che lavora è bardata con mascherina e guanti. A piedi se ne vedono tanti di cosentini che circolano senza nessuno di questi “strumenti”. Chi passeggia il cane è rigorosamente al telefono. La Villa vecchia e quella nuova sono vietate e, nonostante sia davvero impossibile chiuderne l’accesso, dentro non c’è nessuno. Lo stesso scenario è al Parco Piero Romeo, al Parco Morrone e in tutte le altre aree verdi. È uno scenario triste ma necessario.

A sfrecciare in giro per le strade non ci sono solo gli autisti della domenica (al tempo del Coronavirus), ma chi, contro il Coronavirus, combatte ogni giorno. La città è piena di ambulanze che vanno e vengono dall’ospedale. Dentro ai mezzi del 118 ci sono gli operatori dell’emergenza coperti da capo a piedi. Viene voglia di applaudirli quando li si vede passare. L’Annunziata è una sorta di città a parte. Le entrate sono presidiate dalle guardie giurate. L’obitorio è aperto solo per gli addetti delle pompe funebri.

Tutti i bar che, in una domenica normale, sarebbero presi d’assalto oggi hanno le saracinesche abbassate. In molti lasciano un messaggio alla clientela. In piazza Bilotti, su una delle vetrine dei tanti esercizi commerciali chiusi, compare il messaggio che tutti i cosentini continuano a ripetersi come un mantra: andrà tutto bene.

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