giovedì,Marzo 28 2024

Consiglio di Stato, Loiero vince ancora

Non c’erano ragioni per far decadere il sindaco Vincenzo Attilio Loiero e il consiglio comunale di Grotteria. Lo ha confermato il Consiglio di Stato ponendo fine a una diatriba tra gli amministratori del Comune della Locride e il Ministero dell’Interno che si è protratta dal 2018 a ieri. Tutto era iniziato nella tarda primavera di

Consiglio di Stato, Loiero vince ancora

Non c’erano ragioni per far decadere il sindaco Vincenzo Attilio Loiero e il consiglio comunale di Grotteria. Lo ha confermato il Consiglio di Stato ponendo fine a una diatriba tra gli amministratori del Comune della Locride e il Ministero dell’Interno che si è protratta dal 2018 a ieri. Tutto era iniziato nella tarda primavera di due anni fa, quando il prefetto di Reggio Calabria a seguito di un lungo carteggio con l’ente locale ne aveva dichiarato lo scioglimento. La decisione era arrivata a causa della mancata approvazione del bilancio da parte dei consiglieri comunali nei tempi normalmente previsti dal Tuel.

Ma la scarsa puntualità all’appuntamento con l’approvazione del rendiconto di gestione – hanno stabilito i giudici – non poteva essere imputata al consiglio comunale. Che – anche a causa di alcuni ritardi legati alla trasmissione della documentazione contabile da parte del Tesoriere dovuta alla fusione tra Banca Intesa San Paolo e Banca Nuova (deputate al servizio di tesoriera del Comune) – non aveva avuto la possibilità materiale di agire entro la data indicata dalla Prefettura.

Lo sciogliemento del Comune era arrivato in agosto, ma sindaco, consiglieri e Comune si erano opposti portando la questione davanti al Tar. E il Tribunale amministrativo regionale aveva dato loro ragione. Una decisione confermata anche dal Consiglio di Stato, che ha respinto l’appello del Ministero dell’Interno contro quella prima sentenza. L’amministrazione comunale, dunque, resta in carica. Soddisfatto l’avvocato Oreste Morcavallo, legale dello stesso Loiero, «per l’esito e per i principi innovativi affermati che sanciscono il non immediato automatismo dello scioglimento del consiglio comunale per la mancata approvazione del bilancio, ma una necessaria fase di moratoria».

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