Calciomercato, quattro direttori in cerca di certezze. «Ma cambierà tutto»
La proposta della Fifa di tenere aperta una sessione di calciomercato da agosto a dicembre ha generato un dibattito in tutta Italia. C’è chi come il ds della Juve Fabio Paratici ha parlato di nuove tipologie di affari basati sugli scambi. Altri, come il patron del Genoa Enrico Preziosi, si sono detti completamente contrari. CosenzaChannel
La proposta della Fifa di tenere aperta una sessione di calciomercato da agosto a dicembre ha generato un dibattito in tutta Italia. C’è chi come il ds della Juve Fabio Paratici ha parlato di nuove tipologie di affari basati sugli scambi. Altri, come il patron del Genoa Enrico Preziosi, si sono detti completamente contrari. CosenzaChannel ha chiesto a quattro direttori calabresi momentaneamente in sella il proprio parere. Hanno risposto alle nostre domande il Giuseppe Ursino (dg Crotone), Stefano Trinchera (ds Cosenza), Mauro Meluso (ds Lecce) e Giuseppe Mangiarano (dg Trapani).
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«Davvero dobbiamo parlare di calciomercato ora? La priorità dovrebbe essere salvare vite umane, non decidere di calcio…». Esordisce così Peppe Urisno, il dg del Crotone, nel commentare la proposta della Fifa. «La mia idea è stata sempre quella di un mercato corto, ma con questa situazione potrebbe starci. Certamente una cosa del genere aiuterà le squadre, ma si tratterà di un unicum – aggiunge -. Prima di pensare al calcio, bisognerebbe pensare alle persone. Vedremo prima se i campionati verranno chiusi, ma il mercato non sarà quello tradizionale, non ci saranno i prezzi di prima. Sono contrario a una sessione in contemporanea con le partite, perché influenza tantissimo le prestazioni. Un mercato contestuale al campionato non è giusto. I calciatori non sarebbero tranquilli, starebbero sempre in tensione perché disorientati. Magari aspettano la cessione e poi, delusi, non giocano come più prima».
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Assolutamente contrario il direttore sportivo del Cosenza Stefano Trinchera. «In tutta onestà non ne vedo l’utilità – dice -. Fatico a comprendere a cosa possa servire. Fermo restando che le priorità sono altre adesso, potendo scegliere opterei per la formula tradizionale. Qualora venga deciso di liberalizzare le date del calciomercato dall’estate a dicembre, rimoduleremo tutto. Prima, però, ad epidemia esaurita che ne sarà del campionato 2019-2020? Solo allora il quadro sarà più chiaro». Con le liste aperte potenzialmente i grattacapi aumenterebbero. «Ogni domenica si scatenerebbe l’inferno. Il dibattito sui calciatori che non rendono bene verrebbe alimentato ad ogni passaggio sbagliato. La quotidianità, pertanto, sarebbe stravolta. Non vedo una logica. I club che usciranno dall’emergenza Covid-19 in ginocchio punteranno solo sui giovani che costano poco. Ribadisco che la mia posizione è tradizionalista. Una finestra estiva, un’altra invernale che permette di aggiustare le compagini».
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Il direttore sportivo del Lecce, Mauro Meluso, non vuole partecipare attivamente al dibattito. «Si stanno facendo molte ipotesi, guardando gli scenari a 360°. E’ tutto molto prematuro perché dovremmo pensare solo a salvare la pelle, ma capisco le esigenze dirigenziali. Io stesso sono un dirigente, ma oggi è un esercizio che mi viene difficile pensare. I dati del Covid-19 non migliorano e le priorità sono altre ritengo. Nell’ordine, dovremmo pensare a come uscire da questa situazione e a tornare a vivere normalmente. Poi il resto verrà da sé. Stesso discorso per il calcio: affrontare il tema della finestra del calciomercato avverrà a tempo debito».
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Il direttore generale del Trapani, Giuseppe Mangiarano, parte da un dato di fatto. «Ci saranno a prescindere più scambi e meno acquisizioni onerose di cartellini. Al centro di tutto ci saranno gli ingaggi e non i costi del trasferimento. Di conseguenza massima attenzione alla riduzione dei costi e alla ricerca di talenti dal basso impatto sul bilancio». L’analisi entra nel dettaglio. «Speriamo innanzitutto di uscire al più presto dall’emergenza legata al Coronavirus, poi affronteremo il resto. Se la Fifa ha ritenuto opportuno avanzare questa proposta sul calciomercato, è perché ritiene che si sforerà inesorabilmente la data del 30 giugno. E’ una norma in controtendenza, perché di solito siamo abituati alle richieste di tagliare le finestre, di dimezzarle. Ad ogni modo, le trattative ci sono per tutto l’anno e nel rispetto delle regole. Questa novità potrebbe essere un’opportunità, ma bisogna essere bravi a coglierla e a sfruttarla».
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