giovedì,Marzo 28 2024

Dilettanti, che futuro? Chiappetta (Morrone): «Per noi campionati finiti»

La crisi economica derivante dalla pandemia da Covid-19 si sta facendo sentire ad ogni livello. Nessun settore è esente dai danni causati dal blocco delle attività lavorative e il calcio, irrimediabilmente, ne risente. La Juventus, con un atto storico ha trovato un accordo con i propri calciatori generando un risparmio di circa 90 milioni di

Dilettanti, che futuro? Chiappetta (Morrone): «Per noi campionati finiti»

La crisi economica derivante dalla pandemia da Covid-19 si sta facendo sentire ad ogni livello. Nessun settore è esente dai danni causati dal blocco delle attività lavorative e il calcio, irrimediabilmente, ne risente. La Juventus, con un atto storico ha trovato un accordo con i propri calciatori generando un risparmio di circa 90 milioni di euro. Nei Dilettanti, però, il pallone si sta sgonfiando. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato e, senza aiuti da Federazioni e/o enti locali, si rischia il collasso. Sono a rischio 3mila sodalizi e il codice rosso è già stato attivato. Cosenza Channel ne ha discusso con i presidenti e dirigenti dei club dilettantistici dei maggiori centri della provincia. Il quadro emerso è allarmante. E il turno di Marco Chiappetta, direttore generale della Morrone impegnata nel torneo di Eccellenza.

Quali sono le esigenze di una squadra dilettantistica oggi?
«L’esigenza comune sono il ritorno alla normalità e alla tranquillità. Una volta acquisita di nuovo la certezza della salute, poi si potrà discutere di calcio».

Quali sono le cose di cui un club avrebbe bisogno?
«Governo e Istituzioni devono fare il massimo per contrastare e sconfiggere la pandemia. Dal punto di vista sportivo restiamo al nostro posto rispettando le regole e attendendo novità a riguardo».

Come vi comporterete con i rimborsi spesa dei calciatori nel periodo in cui il campionato è fermo?
«La Morrone era perfettamente in linea con le scadenze e con gli impegni presi fino al momento dello stop ai campionati. Mancavano due mesi di attività e di rimborso, che onoreremo come consuetudine se dovessero riprendere le competizioni agonistiche. Diversamente diventerebbe molto complicato, anche perché tutte le nostre aziende sono ferme e gli introiti sono venuti meno. Dispiace molto per i calciatori, perché nei Dilettanti non esiste alcun tipo di tutela. Servirebbe attenzione maggiore per la loro categoria. Se compagini come la Juventus hanno però optato per il taglio agli stipendi, questo dovrebbe far capire il grado di difficoltà delle nostre categorie».

Avete già parlato con calciatori e staff tecnico? Vi aspettate che capiscano il momento delicato?
«Ancora non è stato comunicato nulla nonostante l’intera squadra sia in costante contatto con la dirigenza. La situazione è molto chiara, ognuno può trarre da sé le proprie deduzioni del particolare momento che attraversiamo».

Direttore Chiappetta, è favorevole o contrario a riprendere i campionati? E perché?
«Sono assolutamente contrario. Le motivazioni sono sotto gli occhi di tutti. Siamo arrivati ai primi giorni di aprile e la stagione finirà così. Pensiamo a salvaguardare il futuro, parlando di sport, perché il presente è andato. L’auspicio è che si possa riprendere in serenità».

Potrebbe essere il momento giusto per effettuare delle riforme, la più impellente per Lei qual è?
«In questo momento, per chi è al vertice delle Istituzioni calcistiche, è complicato pensare alle riforme. Di sicuro, quando torneremo in campo, serviranno degli aiuti maggiori per scongiurare rischi ben peggiori. Penso a degli incentivi che diano forza e ossigeno a chi ha il coraggio di provare a cimentarsi nel mondo dei Dilettanti. Noi lo facciamo con enorme passione, ma a nubi diradate ci sarà bisogno di un aiuto».