domenica,Ottobre 13 2024

Due carabinieri e un medico, salvare un ragazzo ai tempi del Covid19

Due carabinieri e un medico del 118 fuori servizio hanno soccorso e, molto probabilmente, salvato la vita ad un ragazzo vittima di crisi epilettiche in un centro cittadino vuoto. Mancano pochi minuti alle 17, su corso Mazzini, questa volta, non c’è veramente nessuno se non pochissime anime a passeggio con buste della spesa e a

Due carabinieri e un medico, salvare un ragazzo ai tempi del Covid19

Due carabinieri e un medico del 118 fuori servizio hanno soccorso e, molto probabilmente, salvato la vita ad un ragazzo vittima di crisi epilettiche in un centro cittadino vuoto. Mancano pochi minuti alle 17, su corso Mazzini, questa volta, non c’è veramente nessuno se non pochissime anime a passeggio con buste della spesa e a distanza di sicurezza. (LEGGI QUI LA NOTIZIA)

Due carabinieri e un medico del 118, il destino li ha uniti

Una pattuglia dei carabinieri fa la “ronda” sulla via principale di Cosenza. Dentro ci sono due militari, un uomo e una donna, bardati con tutte le misure del caso. C’è un ragazzino, quasi sicuramente 14enne, che scende da via Arabia. È a pochi metri dalla statua della Bagnante. Il ragazzo cade giù improvvisamente, come una pera dall’albero. I carabinieri sono a un centimetro da lui e fermano la macchina. Fanno in tempo a tenergli la testa appena lo vedono a terra. Capiscono subito che si tratta di una crisi epilettica e lo assistono come possono. Cercano di tirargli fuori la lingua.

Il destino però ha messo sulla strada di quel ragazzo non solo i due militari dell’Arma che, come per miracolo, si trovavano esattamente lì nel momento giusto: assiste dal balcone di casa sua, la moglie di un medico del 118 fuori servizio. Il tempo di avvisare il marito che stava riposando dopo le terribili fatiche da Coronavirus e il dottore è già in strada a prestare soccorso insieme ai due carabinieri. È costretto a fare un’iniezione di Valium al ragazzino perché un’altra crisi epilettica è giunta prima dell’ambulanza. Già, l’ambulanza. A Cosenza le sirene, nei giorni del Coronavirus, si sentono spesso.

Il personale medico e paramedico corre in tutta la provincia per tamponi e crisi respiratorie. Poco prima del personale del 118 arrivano sul posto una pattuglia dei vigili urbani con due agenti che si uniscono ai soccorsi insieme ad una dottoressa di passaggio su corso Mazzini, fermatasi ad assistere il collega. Il ragazzo si risveglia, si riesce a mettere in piedi anche se claudicante. Viene rintracciata la madre che arriverà quando il giovane è disteso in ambulanza.

Salvare una vita umana ai tempi del Covid19

I due carabinieri, i due medici in servizio e i vigili urbani (sopraggiungerà un’altra pattuglia), non hanno pensato all’allarme Coronavirus. O meglio: c’avranno sicuramente pensato ma i carabinieri non se lo sono fatti dire due volte prima di mettere le dita (con i guanti), nella bocca del ragazzo e tirare fuori la lingua. Il medico fuori servizio non c’ha pensato un attimo a fare il suo dovere in strada, con i pantaloni comodi che si usano in casa.

All’arrivo dell’ambulanza c’ha pensato il personale sul mezzo a dare nuovi guanti ai militari, agli agenti dei vigili urbani e ai due medici. Questa è la solidarietà fra chi combatte in prima linea il Coronavirus dentro e fuori l’Annunziata e gli ospedali della provincia di Cosenza. Operatori di sicurezza che hanno messo la propria di sicurezza davanti a tutto pur di salvare un ragazzo.