venerdì,Marzo 29 2024

Amaco non paga, FdI si schiera con i lavoratori

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Annalisa Apicella e Giuseppe d’Ippolito, prendono posizione sul mancato pagamento dei dipendenti dell’Amaco. L’azienda di trasporto pubblico, a causa dell’emergenza coronavirus, aveva già messo in cassa integrazione buona parte del personale. La diminuizione dei mezzi che circolano nelle strade cittadine, infatti, ha ridotto di molto i lavoratori in servizio.

Amaco non paga, FdI si schiera con i lavoratori

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Annalisa Apicella e Giuseppe d’Ippolito, prendono posizione sul mancato pagamento dei dipendenti dell’Amaco. L’azienda di trasporto pubblico, a causa dell’emergenza coronavirus, aveva già messo in cassa integrazione buona parte del personale. La diminuizione dei mezzi che circolano nelle strade cittadine, infatti, ha ridotto di molto i lavoratori in servizio. E, denunciano i due consiglieri, la municipalizzata non ha ancora versato quanto dovrebbe. «L’Amaco, come altre aziende, sta rischiando di cadere nell’errore di mortificare persone e famiglie che già fortemente colpite si vedono ora senza il mancato di pagamento di quel poco che rimane», scrivono Apicella e d’Ippolito. Uno sbaglio che, secondo gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, avrà «effetti nefasti». Il motivo è semplice: un comportamento simile, che i due definiscono miope, «inibisce e restringe ancora di più la circolazione di denaro».

La questione non è solo pecuniaria, secondo i consiglieri. Perché i soldi non faranno la felicità, ma di certo risollevano il morale, specie in un periodo di difficoltà come questo. «Tra pochi giorni è Pasqua e le persone, già duramente provate dalla cassa integrazione e dalla sostanziale modifica del proprio stile di vita a causa dei divieti di circolazione, potrebbe andare incontro a grossi problemi economici ma anche psicologici».
Da qui l’appello finale di Apicella e d’Ippolito all’Amaco: «Dobbiamo fare di tutto come istituzioni pubbliche nel cercare di essere celeri nei pagamenti e non tenere i soldi in cassa, perché in questo momento la circolazione della moneta liquida assolve a diverse funzioni di benessere materiale ed anche psicologico».

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